Riccardo Baracchi e la ricetta del “buon vivere”

Ci sono eventi che possono stravolgere il corso di una vita, e per quanto sia difficile affrontarli, per quanto non avresti mai voluto che accadessero, non necessariamente ti trasformano in senso negativo. A volte ti spingono a cercare risorse che non credevi di avere, o ti aiutano a sviluppare uno sguardo diverso sulle cose e sulla vita. Riccardo Baracchi ha trasformato il suo momento di difficoltà in una fonte di energia, in una grande vitalità e in un modo di fare aperto e disinvolto.  Lo abbiamo incontrato nel suo Relais Il Falconiere (dal 1997 entrato a far parte  della prestigiosa catena Relais & Châteaux) che gestisce insieme alla moglie Silvia, chef stellata di grandissimo talento (ma questa è una storia che merita un articolo a parte). La posizione è già di per sé fonte di felicità, in piena Val di Chiana e a pochi chilometri da Cortona, vicino dunque a una delicata Annunciazione del Beato Angelico e poco lontano dalla Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca (Basilica di San Francesco, Arezzo).  Il luogo è solo uno dei tanti motivi per cui entusiasmarsi. La stretta strada bianca che si percorre per arrivare sembra quella che, nelle favole, conduce al meraviglioso castello, in questo caso a una sorprendente  villa toscana del ‘600. Quello che colpisce però è l’insieme, il connubio riuscito tra paesaggio e architettura, l’elegante semplicità dei materiali originali, la raffinatezza degli interni e, ovunque, la cura dei dettagli.

Carlo Zucchetti e Riccardo Baracchi

Riccardo Baracchi ci aspetta in giardino, occhiali da sole e sorriso scanzonato,  mentre saluta un gruppo di turisti giapponesi. La Cantina Baracchi partecipa da anni al DiVino Etrusco e questo fine settimana sarà presente anche con l’Olio Extra Vergine d’Oliva Baracchi a Bolsena per il dEVOto Etrusco.  Le due manifestazioni, ideate e organizzate da Carlo Zucchetti, intendono promuovere   il vino e  l’E.V.O. (Extra Vergine d’Oliva) dei territori dell’antica Dodecapoli etrusca.

A Carlo Zucchetti che bonariamente sottolinea la piacevolezza della vita in una situazione come questa, Riccardo Baracchi risponde sorridendo e sfoderando la sua gradevole inflessione toscana: “Stamani ero a scacchiare le viti insieme agli operai”.

E così inizia il racconto di questa interessante azienda che è cresciuta insieme al Relais Il Falconiere. Da una parte infatti Riccardo Baracchi e sua moglie Silvia hanno sviluppato e curato gli aspetti di

Thesan Etruscan SPA

un’accoglienza e di una ristorazione di altissima qualità: una residenza di charme, una cucina di alto livello attenta al territorio e ai suoi prodotti, la Thesan Etruscan  SPA dove è possibile provare, in una meravigliosa vasca di rame,  l’ inebriante bagno a base di estratti di vino rosso, i corsi di cucina, le visite in cantina; dall’altra è cresciuta l’azienda agricola che è andata specializzandosi come azienda perlopiù vitivinicola e la cantina Baracchi.

”L’azienda si estende su 22 ha. Prima solo una parte era  vigneto e oliveto, per il resto si coltivavano grano e barbabietole. Ho iniziato giovanissimo, a 14 anni, morto il babbo, sotto la guida di mio fratello di quattro anni più grande. Poi ho cominciato Medicina, l’estate tornavo per lavorare alla raccolta dell’uva, del tabacco, delle olive: quello era l’unico stipendio. L’università non l’ho mai finita, ma ho iniziato a lavorare per un’azienda farmaceutica e ci sono rimasto fino a quando ha chiuso nel 1993. Il Falconiere è nato nel 1989 come ristorante e ha avuto subito grande risonanza grazie alla presenza di mia moglie Silvia.  All’epoca sognavamo un giorno di abitare qui. Nel ‘93 erano pronte le prime 9 camere. Nel 97 decisi di reimpiantare una vecchia vigna di mio padre, da lì cominciò a crescere la passione e iniziai frequentare il mondo del vino. Non ci siamo mai fermati, abbiamo sempre reinvestito e siamo cresciuti costantemente. Abbiamo articoli sulle riviste di tutto il mondo, i nostri ospiti sono di nazionalità diverse, in particolare  americani, russi e brasiliani. ”

Riccardo Baracchi nella “champagneria”. Relais Il Falconiere

Carlo, apprezzando il calore di questa giornata quasi estiva e guardando il panorama: “Tornando al vino, l’azienda si estende su tre appezzamenti che hanno caratteristiche diverse e che ti hanno permesso di lavorare sui vitigni andando a cercare la giusta espressione”

“Comprai l’appezzamento a metà strada tra Cortona e Montepulciano, in Località Poggio al Vento. Quella zona  nel Pliocene era sommersa dal mare che ha lasciato sul terreno  residui argillosi e calcarei conferendo grande sapidità e una mineralità importante. Syrah, Cabernet, Merlot, prodotti da questi vigneti sono di grande struttura, complessi, sapidi.

Poi c’è  Montanare, nella Val d’Esse, che è una valle soleggiata, circondata da boschi, con una importante escursione termica notturna. Il  terreno è di medio impasto  e i vigneti di Sangiovese, Merlot e Pinot nero si esprimono al meglio.  Soprattutto il Pinot nero si è adattato benissimo grazie a questa rilevante escursione termica e all’altitudine.  Lì si trova anche  il vigneto di Trebbiano impiantato più di 40 anni fa: le  viti sono ancora vigorose e producono un vino elegante con una apprezzabile mineralità.

Questo dove siamo ora è un terreno sabbioso fine, elegante, a 300 m s.l.m. qui si trova ancora Syrah,  Sangiovese e Merlot. Le tre proprietà sono 3 ecosistemi con caratteristiche molto diverse che mi consentono di sperimentare”. Baracchi parla con l’aria divertita e solare di chi ha trovato il modo migliore per affrontare le cose, cogliendone e sviluppando gli aspetti piacevoli e più congeniali.

“Come è nata la decisione di piantare il Syrah?” chiede Carlo. Intorno gruppi di due o tre turisti anglofoni passeggiano, poco lontano si intravede qualcuno sdraiato in costume a prendere il sole. È vicino alla piscina della SPA per metà coperta e per l’altra  metà affacciata sulla rilassante campagna toscana.

“ È stato Attilio Scienza, uno dei maggiori esperti italiani di vitivinicoltura ad avere la prima intuizione sulle potenzialità del Syrah

Il Falconiere

nei terreni della zona. Il Syrah matura intorno al 20 settembre e questo lo preserva tendenzialmente da problemi  dovuti a piogge nel momento delicato della vendemmia. Al contrario del Sangiovese che è un vitigno più complicato, forse il più difficile da capire.” Riccardo Baracchi  ci accompagna nella sua cantina privata e ci parla con orgoglio delle sue 900 etichette internazionali. L’ambiente è di grande eleganza, rispetta l’arredo tipico dell’antiche ville Toscane con grandi mobili antichi e i colori della campagna, i toni bruciati del  marrone,  il caldo rosso mattone.  Intanto ci avviamo verso la Cantina Baracchi, in un casale poco distante. Carlo guardando le barriques di legno francese: “Che parte ha l’esportazione nella Cantina Baracchi?”

“Le esportazioni incidono per il 60%. Mio figlio Benedetto si occupa di importazioni di vini. In questo momento è negli Stati Uniti”. Si continua a parlare di vini e di ristorazione, Carlo pone l’accento sull’importanza di una carta dei vini accurata che possa far conoscere anche prodotti meno noti:

“La grande qualità ormai si può trovare anche nelle piccole aziende, dove spesso vengono proposti prodotti unici, a volte

Relais Il Falconiere

eccezionali. È importante che anche la ristorazione proponga vini non commerciali, che scopra e faccia scoprire il lavoro di qualità delle piccole realtà – poi ritorna sulla Cantina Baracchi – Sei una persona a cui piace trovare soluzioni nuove, diverse come l’uvaggio Merlot e Sangiovese, ma soprattutto sei stato il primo a sperimentare il metodo classico con il Sangiovese e con il Trebbiano”

Baracchi risponde con soddisfazione: “Sono stato il primo in Italia a pensare il Metodo Classico con  il Sangiovese con fermentazione sulle bucce,  i lieviti presenti nella bottiglia consentono di proseguire fino al momento del consumo l’affinamento del vino. Il Metodo Classico l’ho poi provato anche con il Trebbiano, la fermentazione in questo caso dura 10 giorni”

“E hai sempre  lo stesso  enologo, Stefano Chioccioli, da quando sei partito con la cantina”.

“Adesso in Cantina c’è anche mio figlio Benedetto. Comunque è vero che con Stefano Chioccioli  abbiamo iniziato insieme e abbiamo pensato ai vini più inconsueti.

Ho bisogno di continuare a sperimentare perché devo ancora trovare il mio livello d’incompetenza” Dice ridendo.

Ritorniamo nel bar lounge in giardino, i tavoli si sono riempiti, perlopiù di turisti americani. Riccardo Baracchi fa portare il Sangiovese metodo classico e la sciabola. “Hai mai sciabolato?” mi chiede sorridendo. “No” è la mia timida risposta e già mi vedo

La sciabolata. Riccardo Baracchi e Francesca Mordacchini Alfani

mentre goffamente cerco ripetutamente di uccidere la povera bottiglia. Gli americani si avvicinano e preparano le macchine fotografiche. Tento di dissimulare la mia lieve inquietudine e mi concentro  modello Maestro Kesuke Miyagi (ndr Karate Kid). Per non farci mancare nulla Riccardo Baracchi aggiunge delle difficoltà: “Tieni la bottiglia inclinata, fai scivolare la lama verso il collo della bottiglia con un colpo deciso e immediatamente capovolgila ”. È durato pochi secondi, ma il metodo del maestro Miyagi è infallibile.

Le bollicine portano uteriore allegria in questo pomeriggio davvero speciale e beviamo amenamente chiacchierando in compagnia di Riccardo Baracchi e della moglie Silvia che ci ha raggiunto.  Immersi in questo giardino di delizie cerchiamo di trattenere nella mente particolari, colori e soprattutto quest’atmosfera paradisiaca consapevoli di aver finalmente trovato il posto da visualizzare durante gli esercizi di meditazione per placare lo stress quotidiano.

La Cantina Baracchi è una delle cantine del DiVino Etrusco e del dEVOto Etrusco

 

 

Indirizzo: Località Cegliolo, 21- 52044 Cortona (AR)

Telefono: +39.0575.612679

Fax: +39.0575.612927

www.baracchiwinery.com

info@baracchiwinery.com

Agronomo: Stefano Chioccioli

Enologo:  Stefano Chioccioli

Bottiglie prodotte: 100.000

Superficie vitata: 22 ha

I vini
Brut Rosé  Metodo Classico Millesimato (Sangiovese)

Brut Metodo Classico (Trebbiano)

Trebbiano I.G.T. Toscana Astore

Ardito I.G.T. Toscana (Cabernet Sauvignon, Syrah)

Cortona D.O.C. Merlot Smeriglio

Cortona D.O.C. Sangiovese Smeriglio

Cortona D.O.C. Syrah Smeriglio

Pinot Nero I.G.T. Toscana

O’Lillo I.G.T. Toscana. (Cabernet, Merlot, Sangiovese, Syrah)

Cortona D.O.C. Vin Santo (Malvasia, Trebbiano)

L’Olio Extra Vergine d’Oliva
Extra Vergine d’Oliva  (Frantoio, Moraiolo, Leccino,)

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