Premio Speciale Slow Food 2016: Iside De Cesare

premio speciale iside carlo8Premiazione Gambero Rosso. Roma. Anno 2005. Ciao, sono Iside. Lui è Romano. Volevamo conoscerti. L’ho incontrata così la prima volta. Minuta, timida, silenziosa. Accanto a lei il Gigante Buono. Dietro il suo sorriso si intuiva la tenacia. Il suo essere volitiva. Ne ero incuriosito. Occhi sempre alla ricerca della conoscenza. Non riuscii a definirla. Allora eravamo colleghi. Ne avevo sentito parlare.

Due foresti. Avevano aperto un locale a Trevinano. Sulla Balza. Alla periferia dello Stato Pontificio. 150 anime. Una strada costantemente in smottamento.

“Saranno pure brave ma lassù chi je ce va? Secondo me nun durano”. Lo scetticismo straripante della nostra terra. Della cultura contadina.

È passato un decennio… Due figli. Una stella. Tanti progetti.

Insegnante in varie scuole di cucina. Una scuola di formazione tutta sua. Un agriturismo, La Monaldesca all’interno della premio speciale iside carlo2Riserva Naturale di Monte Rufeno. Catering. Premi un po’ ovunque. Anche la Imaf Chef’s Cup 2014 a New York.

Siamo, oggi qui per tributargli un gigantesco grazie. Grazie per essere l’ambasciatrice della Tuscia nel mondo. Grazie per la tigna che l’ha portata con il marito Romano a essere a tutti gli effetti parte integrante e fondamentale della nostra comunità. La sua capacità di entrare in empatia con le persone. La sua disponibilità all’ascolto. Alla cura.

“Ma lo sae? È venuta all’asilo da le su fije. C’ ha cucinato. Da leccasse le baffe! Ma te pare, s’è messa pure a lava’ le piatte!” “Lue poe ae da sentì come canta! È nella corale della parrocchia.”

premio speciale iside carlo5La sua formazione culturale, ingegneria, l’ha portata alla concretezza dei sogni. Alla precisione. Al rigore professionale. A pensare globalmente. Collettivamente. Mettendo al centro il progetto, non l’io. Per lei il fulcro sono le persone. E la capacità di trasformare gli avventori in clienti. Coccolati gustosamente. Con l’immediatezza della sua cucina. Con il suo sorriso immenso. Tanto da diventare essi stessi promotori della Tuscia.
Come tutte le persone intelligenti, l’ironia la riserva a se stessa. Il suo mettersi in discussione. La sua curiosità. Nel rapporto con i produttori ha portato la sua voglia di conoscenza e la sua umiltà. È stata una crescita reciproca. Di valorizzazione. Attraverso i suoi piatti.

Coregone, anguilla, Fagiolo del Purgatorio, Cece del Solco dritto di Valentano, Coniglio Verde Leprino e tanti altri prodotti sonopremio speciale iside carlo3 entrati nelle cucine stellate. Il nostro territorio si è riconosciuto in una nuova veste. Nelle sue potenzialità. Nelle sue possibilità. Nella sua interiezza. Con lei gesti antichi, storie, saperi quasi dimenticati si sono fusi in un progetto. Per un nuovo modello di sviluppo e una nuova etica sostenibile. Dando dignità a chi ha lavorato e lottato per la terra. Per salvaguardare il nostro patrimonio enogastronomico e naturalistico. La nostra nutrita biodiversità. Per un’idea di Paesaggio.

Divertente la collaborazione con la Riserva. Passeggiare, riconoscere e raccogliere le erbe per poi ritrovarle nel piatto. Riconducendo i sapori ai nomi.

Non poteva, con la sua sensibilità, che essere così. La sua sapienza ha fatto da specchio per poterci riconoscere. Un riflesso per riflettere. Per delineare sempre meglio la nostra identità. Non la chef spadellatrice da tv. Ve la ricordate la sua apparizione a Masterchef? Sobria. Decisa. Autorevole. Nulla a che vedere col divo insultante, sbraitante e arrogante, purtroppo, ora di moda.

Siamo stati fortunati. Nella “grassa” discussione con Romano, suo compagno di vita e di cucina, ha vinto lei. Ha valorizzato il premio speciale iside7nostro oro verde. Il burro è rimasto in pasticceria. Il suo regno.

Con Romano hanno trovato, caparbiamente, una linea comune. “Spesso, ama ripetere, pensiamo lo stesso piatto”.

Tante volte Iside si sarà chiesta con il suo amato De Gregori “chissà se valeva la pena, fare tanta strada e arrivare qua.”

La risposta la diamo oggi noi, donne e uomini di Slow Food, a Lei.

Con questo piccolo gesto. Questo riconoscimento.

Noi ci siamo. Assieme possiamo e dobbiamo fare ancora tanta strada.

Grazie Iside.

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