Poisson d’Avril e lo scherzo del pesce matto 

Il certosino Isidor faceva solo finta di dormire . Alle prime luci dell’alba di quel primo di aprile già sghignazzava sotto i suoi baffi francesi. Da una settimana architettava un bel “poisson d’Avril” ai danni dell’inerme pesce rosso di casa. poisson

Tra i due non correva buon sangue. Appena il piccolo Atlante aveva iniziato a “nuotare in casa” tutta l’attenzione della famiglia si era catapultata su di lui. Che ci sarà stato poi da guardare! Tutti ipnotizzati davanti all’acquario per vedere quel fannullone di un Carassio passare tra nicchie e rifugi, rocce, legni e piante. Isidor si strusciava con la coda alta e la schiena arcuata ai suoi padroni, si distendeva pancia in su con le zampette aperte a chiedere una carezza, un abbraccio… Niente! Quella palletta puzzolente non sapeva miagolare e fare le fusa, non prendeva topi, non sapeva giocare ma gli aveva sottratto ogni attenzione! Era arrivato ad odiare i suoi guizzi spensierati al sicuro nella scatola di vetro! Ne miagolava disperato in giardino col gatto del vicino. gatto certosino “Io! Gatto di casa da due anni! Io! Micio Certosino ho perso anche il mio rinomato self control!” Diogene, che era un gran felino istruito lo corresse subito: “scemo di un “mangia lumache”! La rinomata “pazienza certosina” deriva dalle qualità di un ordine di frati che facevano un particolare tipo di intaglio minuscolo detto “certosino”. Da qui, per indicare un lavoro molto preciso e minuzioso nasce l’espressione: lavoro certosino e ovviamente pazienza certosina! non ci azzecca nulla con i gatti! Tontolone depresso di un gatto da champagne!”
Isidor con tutto il rispetto verso l’erudizione di Diogene, si era stufato che si prendesse gioco delle sue origini francesi! “Vai pure ad accoccolarti sulla scrivania del tuo padrone e a far finta di leggere le enciclopedie! Le abbiamo inventate Noi sai? Abbiamo pure fatto la Rivoluzione! E siamo anche un popolo divertente! Hai mai sentito parlare del pesce d’aprile, del poisson d’Avril? Lo sapevi tu che fare gli scherzi il primo d’aprile è una tradizione che nasce in Francia!”.
“Presumibilmente ” lo interruppe Diogene “e se, anche fosse, non me ne vanterei! Alcuni dei tuoi antenati erano così restii da adottare il Calendario Gregoriano che spostava il capodanno al primo di gennaio, che rimasero a festeggiarlo ancora tra il 25 marzo ed il primo d’aprile, con tutto quello che ne conseguiva, compreso lo scambio di doni! Ovviamente i riformisti donavano pacchi vuoti per beffarsi dei tradizionalisti ottusi e impermeabili all’innovazione!”
Isidor offeso si voltò di scatto mostrando la coda all’amico. Forse non aveva origini nobili ma a Lui quella cosa di fare gli scherzi gli era sempre piaciuta tant’è che proprio in quel momento gli nacque l’idea di far credere ad Atlante che quel Primo di Aprile lo avrebbero mangiato!! Giorni avanti aveva fatto cadere il ricettario dallo scaffale e messa in bella mostra tutto l’elenco della spesa e della preparazione del Pesce matto o pesce finto.

Ingredienti per sei persone

250gr. di tonno sott’olio sgocciolato

500gr. di Patate I.G.P. Alto Viterbese

Una manciata di Capperi di Salina Presidio Slow Food

5 acciughe

3 uova Fattoria Cupidi

E.V.O Podere San Giulio Doganieri-Miyazaki

La padrona di casa aveva subito registrato quel consiglio dato dal caso. Si era convinta che quel sabato sera, per la tradizionale cena con gli amici. avrebbe presentato Pesce Matto come antipasto.  Bene!
Il piano di Isidor stava funzionando. Ebbe a disposizione tutta la settimana per far credere ad Atlante che quel primo di aprile sarebbe stato il suo ultimo giorno su questa terra o più precisamente dentro quell’ acqua. “Hai sentito Atlante? Hai letto la ricetta per sabato? Si mangerà pesce!!! Oh! È vero, scusa, tu non sai leggere… verrai cucinato con le patate lesse, i capperi e le acciughe… vedrai che sarai in buona compagnia! Poi alla fine non te ne accorgerai nemmeno perchè sarai morto!!!!!”
Atlante non credeva alle sue branchie! Lui aveva solo sentito parlare di un Menu a base di Pesce Matto o pesce finto. pesce rossoChe c’azzeccava lui? Isidor non lo lasciava tranquillo un attimo, alimentando le ansie in quel piccolo corpicino rosso. Il Carassio impaurito trascorse tutta la settimana nel suo rifugio, nuotando poco ed a scatti, tant’è che i bambini iniziarono a chiamarlo “Atlante pesce matto”. Il micio non perse l’occasione di fargli notare questo nomignolo e di come, ormai fuor di dubbio, l’ingrediente principale della ricetta del sabato sarebbe stato chiaramente lui! Il pesciolino atterrito, ormai consapevole del suo destino, viveva le sue giornate quasi immobile tanto che spuntò un nuovo soprannome “pesce finto”.
Quanto ci godette Isidor! Tanto che proprio quel sabato mattina, quando gli ingredienti erano tutti sul tagliere, lui scodinzolava davanti ad Atlante con cenni di saluto! “Ciao Atlantino! Hai sentito, stamani a colazione, cosa diceva la padrona? Stasera pesce finto! Dai preparati, saluta tutti, mangiati un pò di alghette che di là si inizia a preparare….”

Mentre Isidor si godeva il suo riuscitissimo poisson d’avril, sui fornelli bollivano in due tegami distinti: patate e uova. Le prime, con tutta la buccia, erano solo state divise a metà e messe a cuocere in abbondante acqua salata. Le uova dovevano rassodarsi per poi essere tagliate a fettine sottili per creare l’effetto squama del finto pesce.

Era il momento di sgoccialare il tonno e metterlo a frullare in un mixer con i capperi e le alici. A questo passaggio il micione, per non far ancora scoprire lo scherzo, iniziò a miagolare forte forte in modo che il nome del vero ingrediente principale non arrivasse alla vaschetta di Atlante.

Le patate ormai pronte senza essere sbucciate, venivano schiacciate grossolanamente e una volta raffreddate, aggiunte nel mixer con gli altri ingredienti, l’Olio Extra-Vergine di Oliva, con il sale e il pepe.17691018_10208628058327976_846411651_n

La padrona stava tagliando l’uovo e immaginando come comporre il pesce finto. Su un bel piatto di portata aveva adagiato il composto e lo stava lavorando con le mani perchè prendesse la forma di pesce vero. Con un cappero avrebbe fatto l’occhio, con le uova lesse le squame, forse per la coda e le pinne avrebbe usato qualche altra alice. Il certosino intenerito nel vedere Atlante sudare addirittura dentro l’acqua decise di svelargli lo scherzo! Aveva ottenuto la sua rivincita. Con le sue arti gattesche, terminato il pesce matto, si infilò tra i piedi della cuoca che stava per riporre in frigo la pietanza pronta. Scattante e sinuoso, e attento a non far cadere la sua padrona con tutto il piatto che teneva in mano, la condusse di fronte al pesciolino rosso, ormai viola di paura. Quando il piccolino pinnato vide il vero “pesce matto” fece un guizzo da balena che quasi la metà dell’acqua della vaschetta fuoriuscì, dedicando una bella doccia fredda a Isidor a cui aveva reso così, pan per focaccia!  17506123_10208628059127996_1242096521_n

In abbinamento:
Etna DOC bianco, Aurora  I Vigneri 1435 – Salvo Foti
(Carricante, Minnella)

aurora_1

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti