L’ostrica è quattro stagioni: si mangia anche nei mesi con la “erre”

Un’ostrica è buona tutto l’anno e non solo nei mesi con la erre. Decade quindi la prassi secondo cui, riporta l’Ansa, questi molluschi non si mangiano nei mesi senza la erre, cioè da maggio ad agosto. Il motivo di questa leggenda era legato alla freschezza del prodotto, più facilmente deperibile con le alte temperature, ma anche al periodo di riproduzione che coincide tra la primavera e l’estate, periodo in cui presenta il cosiddetto “latte”, liquido seminale che ne altera il sapore.

Per permettere di mangiare ostriche tutto l’anno il mercato offre ora le ostriche della specie Crassostrea gigas, ostriche “quattro stagioni” riconoscibili dall’umbone ricurvo. Un’ostrica dallo scontato successo commerciale perché questa specie non solo resiste meglio alle patologie, ma vanta un periodo di accrescimento più rapido: due anni contro i tre delle altre.

Scondo un sondaggio della Federcoopesca-Confcooperative, l’85% degli italiani pensa che l’ostrica sia un prodotto esclusivamente di importazione proveniente dalla Francia. Altro mito da sfatare: Goro, noto centro di produzione per vongole e cozze in provincia di Ferrara, si sta lanciando su questo mercato grazie anche al lavoro ventennale svolto dal biologo Edoardo Turolla. Nel 2015 sono state prodotte 33 quintali di ostriche che dovrebbero triplicare nel 2016. Nel frattempo, è scattato il fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta italiana lungo lo Ionio, il Tirreno e il Mar Ligure, da Brindisi ad Imperia per 30 giorni consecutivi fino al 16 ottobre.

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti