L’edificio d’ingresso del complesso dell’ex-Cartiera Latina si affaccia sull’Appia Antica, ben piazzato nella sua sobria austerità. È una sorta di frontiera verso un luogo che non è più città e non è ancora pienamente campagna. Il corso del fiume Almone diventa una direttrice di percorso e con la sua rigogliosa e strabordante vegetazione accompagna il visitatore verso l’interno: uno spazio in cui natura e architettura hanno contrattato al meglio la costruzione di un clima piacevole e rilassato. La musica dei Pink Puffers Brass Band contribuisce a innalzare l’asticella a livello festa. È la serata d’apertura di Osteria! Social Food, l’evento, dedicato appunto alle osterie organizzato da Slow Food Roma, con il Patrocinio della Regione Lazio e la collaborazione del Parco dell’Appia Antica. All’interno di uno degli edifici industriali perfettamente recuperato, c’è il cuore di questa festa che vuole mettere al centro il mangiare sano come momento di socialità e di aggregazione.
“L’evento si inserisce in un più ampio percorso rivolto alla diffusione di una coscienza alimentare: lavorando su Roma abbiamo pensato alle osterie come tema portante” racconta Giancarlo Rolandi, segretario di Slow Food Roma “A Roma c’è sempre stata la tradizione di andare a mangiare fuori nei momenti di festa, in città a fine Ottocento si contava un’osteria ogni 126 abitanti. L’osteria è il luogo attorno a cui si è storicamente creata una socialità. Poi, dopo il boom economico, il pittoresco ha sommerso il genuino a discapito della qualità del cibo e delle materie prime”. Giancarlo lascia che l’interlocutore segua il filo che è stato seguito per costruire concettualmente l’evento. “Adesso c’è un sano recupero delle tradizioni culinarie e un’attenzione diversa al piatto, agli ingredienti frutto di selezioni accurate, una nuova coscienza da parte degli osti e dei consumatori. È stato fondamentale anche il ruolo svolto da Slow Food, molti infatti usano i presidi, altri il km0 o piccole produzioni. Gli osti conoscono i prodotti, la provenienza, la qualità. Osteria!Social Food vuole fare un omaggio a questi osti, alla cucina romana e di tutta la Regione perché poi lo scambio e le contaminazioni di tradizioni in una città come Roma sono inevitabili. Per questo e per un percorso che sempre più ci porti a fare rete all’interno di Slow Food abbiamo voluto che fossero presenti anche le altre provincie di Latina, Rieti, Frosinone e Viterbo. E con Viterbo abbiamo condiviso la conferenza stampa di lancio del nostro evento e dello Slow Food Village che aprirà il prossimo 24 giugno”. Le note dei Pink Puffers Brass Band viaggiano nell’aria e ghermiscono i visitatori, li coinvolgono in un ritmo dinamico a cui non ci si può sottrarre. E così sarà sabato con i Ponentino Trio e il loro repertorio della cultura romana e domenica con Sandro Joyeux e le sue sonorità africane.
Nella sala il lungo tavolo sociale è stato un susseguirsi di gruppi, coppie, famiglie con bambini che si sono conosciuti o incontrati e si sono scambiati opinioni e consigli sui piatti imperdibili. Siamo lontani dagli anfratti bui delle osterie dormienti a cui era affezionata la Merini, rimangono i calici di vino profondi dove la mente esulta, livello di magico pensiero, ma in una diversa visione delle cose, perché sarebbe anacronistico non tenere conto dell’evoluzione del tessuto sociale e si rischierebbe davvero di rimanere impigliati in un’ immagine dell’oste come parodia di se stesso.
La riflessione di Slow Food Roma per la definizione dell’evento è partita da qui e ha raccolto il successo del pubblico e la soddisfazione degli osti.
C’è chi ha fatto partire la macchina da Terracina con nuovi rifornimenti, chi ha distribuito biglietti da visita per il prossimo fine settimana in Tuscia, gli osti romani hanno apprezzato in modo particolare la valorizzazione della tavola, luogo fondamentale della convivialità. “La gente si è divertita in un clima rilassato e piacevole” Ci dice Fabrizio Pichiarelli di Slow Food Roma e collaboratore di www.carlozucchetti.it, domenica sera a fine evento. Attento ai particolari e sempre pronto all’autocritica, questa volta si è lasciato trascinare dall’aria festaiola “Si respirava quell’aria da osteria che volevamo ricreare, quella familiarità e socialità che aggrega. Sono stati molto belli i momenti musicali che in pochi istanti hanno trasformato lo spazio in una piazza”. Intanto qualcuno smonta, qualche altro cuoce uno spaghetto ristoratore per i molti volontari che hanno contribuito con le loro forze, la fatica e il sorriso a rendere questo evento speciale. Da un edificio portano via i pochi prodotti rimasti del Mercato Contadino. Annarita, guardando le bravette sottolinea: “Questo è un altro punto essenziale della manifestazione: l’unione oste –produttori. Per noi di Slow Food è importante diffondere una consapevolezza nel fare la spesa e nel mangiare. Ritrovare cucinati i prodotti del Mercato Contadino ha fatto capire la differenza che può fare l’utilizzo di un prodotto di qualità”
Gaia che si occupa in particolare dei social, aggiunge “Anche la location ha contribuito al successo. L’incontro tra natura e cibo buono, pulito e giusto è piaciuto, molti hanno scoperto un luogo di grande fascino che non conoscevano”.
A dare ulteriore slancio a Osteria! Social Food è stato anche il modo di pensare l’evento proponendo una grande varietà di offerta. Attorno agli osti e ai loro piatti, le birre artigianali, il vino, il gelato, i laboratori, la musica e il mercato contadino hanno creato la situazione ideale. C’è chi ha scelto di saperne di più di birra e ha avuto la possibilità di ascoltare due che in campo brassicolo ne sanno come Roberto Muzi e Marcello Pau, chi ha voluto capire e carpire tutti i segreti della panificazione con Antonio Menconi e chi ha seguito il laboratorio di Andrea Russo con i produttori del Caciofiore di Columella e della Caciotta genuina romana.
Barbara Bonomi, fiduciaria di Slow Food Roma è stanca, ma visibilmente contenta. “È stata dura, ma la soddisfazione è veramente grande. L’obiettivo era mettere al centro il mangiare come momento di socialità, tornare a gustare le cose, il piacere della condivisione della tavola. Gli osti sono stati fantastici, con la loro simpatia e con i loro racconti hanno dato ai piatti e all’evento quel qualcosa in più che cercavamo. Tutto questo è stato possibile anche grazie ai vignaioli, alle birrerie artigianali, ai presidi, al mercato contadino. Come condotta di Roma, Osteria! Social Food ci ha confermato che c’è fame di Slow Food in città e che anche qui è possibile fare un evento importante con la chiocciola . Un successo che condivido con piacere con tutti i volontari che da tre mesi lavorano all’evento. Un grazie speciale a Anna Rita, Ben, Fabrizio, Giancarlo, Andrea, Stefania, Emanuela, Damiana, Maura, Lidia, Francesca G., Francesca R., Ilaria, Valerio Uberto, Matteo, Giovanni, Ketty, Fabio, Michela, Andrea, Roberto M., Antonio, Claudia, Michela, Gaia S., Giulia, Milena, Paolo, Roberto D., Kasia, Giovanni B., Caterina”.
OSTERIE E PIATTI
Osteria Borgo Pio – Terracina – Latina
Crostino con mozzarella di bufala laziale e alici marinate
Polpo alla Borgo Pio
Il Casaletto – Viterbo
Maialino al forno con patate del territorio
Da Cesare – Monteverde – Roma
Polpette di bollito come le fa Leonardo
Coratella di abbacchio
Ciao Checca – Campo Marzio – Roma
Insalata di lenticchie di Rascino (Presidio Slow Food) con verdure di stagione, carote in agrodolce, stracciatella e olio piccante
Insalata estiva con fagioli del purgatorio, patate, cipolle rosse, uova sode e crema di Chiacchietegli (Presidio Slow food)
Torta di carote alla Matteo
Osteria Palmira – Monteverde – Roma
Gnocchi ricci di Amatrice
Coratella di abbacchio
Dar Parrucca – Pigneto – Roma
Battuta di Maremmana
Zucchina ripiena vegana
Tortino di polpo verace, patate e patè di olive di Gaeta
Polpettine di pesce azzurro con sugo “alla puttanesca”
La Polledrara – Paliano – Frosinone
Piatto ciociaro
Panzanella fresca dell’orto
Carpaccio di bufalotto con insalatina di campo e foglie di pecorino
Pro Loco D.O.L. – Centocelle – Roma
Insalata di baccalà con farro
Pollo alla cacciatora del Carcere femminile di Rebibbia con peperoni di Pontecorvo
Da Roberto e Loretta – San Giovanni – Roma
Lombrichelli all’Amatriciana
Maritozzo con panna
L’Oste della Bon’Ora – Grottaferrata
Carcotto (punta di vitello porchettata)
Lasagna alla Cacio e Pepe
Spirito DiVino – Trastevere – Roma
Picchiapò
Tredici Gradi – Viterbo
Coniglio leprino alla viterbese
Polpette di coregone di lago
Osteria del Velodromo Vecchio – Appio Latino – Roma
Tortino di alici e indivia
Torta di ricotta e visciola
Il Calice e la Stella – Canepina
Fieno di Canapa
BIRRE
Birrificio Aurelio – Cerveteri
Birradamare – Fiumicino
Eternal City Brewing – Roma
Birrificio Itineris – Birra della Tuscia
VINI
Latina:
I Pampini
Frascati:
Casale Mattia
Riserva della Cascina
Tuscia:
Muscari Tomajoli
Podere Orto
Emme di Anatolio Piccirilli
MERCATO CONTADINO
Caciofiore della Campagna romana di Massimo Antonini – Trevignano
Presidio Slow Food (https://www.youtube.com/watch?v=HpiIhVeuGAo)
Marzolina di Loris Benacquista – Campoli Appennino
Presidio Slow Food
Susianella di Simonetta Coccia – Viterbo
Presidio Slow Food
Lenticchia di Rascino – Rieti
Olio Extravergine di Oliva di Augusto Spagnoli – Nerola
Presidio Slow Food
Barikamà – Roma
Comunità del cibo Terra Madre
Cibo Agricolo Libero – Carcere femminile di Rebibbia
Agricola Emme – Fiumicino
Sapori del Borgo di Giselda Maugeri – Mentana
Valle Preziosa – Amaseno
Colle d’Oro di Cinzia Rondoni – Marino
Loredana Guidoni – Trevignano
Predio Potantino – Proceno
Macelleria Norcineria Rocchi – Olevano
Le colline ciociare di Sonia Castorini – Veroli
Sapone del Bianconiglio – Rocca di Papa