L’olio siciliano è Igp, per il settore si aprono nuove prospettive

Dopo il riconoscimento dell’Igp Olio Sicilia da parte dell’Unione Europea, prima regione a ottenerlo, si aprono buone prospettive per il comparto olivicolo dell’isola. Durante la conferenza stampa svoltasi a Palermo nella sede dell’assessorato regionale all’agricoltura, sono stati comunicati alcuni dati significativi: negli ultimi anni, in Sicilia, il valore medio della produzione di olio d’oliva è stato pari a 160 milioni di euro e la produzione media di olive di 350 mila tonnellate, mentre quella di olio di 50 mila tonnellate.

Il settore olivicolo in Sicilia può contare su una superficie coltivata a oliveti di 140 mila ettari, di cui il 96% produce olive da olio e il 4% da mensa. L’olio prodotto nell’isola e’
destinato per il 15% all’autoconsumo, il 45% al mercato regionale,
 il 30% a quello nazionale e solo il 10% all’export, da cui la necessità di puntare sempre più sulla qualità per creare nuove opportunità commerciali. Le aziende sono 140 e 572 i frantoi. Accanto al
 riconoscimento Igp, inoltre, la Sicilia vanta anche 6 Dop:
 Monti Iblei, Val di Mazara, Valli Trapanesi, Monte Etna, Valle
 del Belice e Valdemone.

Con il riconoscimento Igp – afferma Antonello Cracolici, assessore regionale all’agricoltura – la Sicilia è diventata apripista per altre regioni che sono in attesa, come la Calabria. Questo riconoscimento non è una medaglia, ma un impegno che in qualche modo ci spinge a investire ancora di più. Sul fronte Piano di sviluppo rurale abbiamo già pubblicato altri due bandi e l’obiettivo è premiare chi lavora privilegiando la qualità, perché il futuro è rappresentato dalla sicurezza alimentare, dal  biologico dal brand Sicilia. Tutto ciò ci spinge a migliorare la nostra produzione. Al momento siamo terzi produttori di olio e ottavi nell’imbottigliarlo: questo la dice lunga sulla dicotomia che separa la nostra isola dal resto dell’Italia“.

Per il presidente del comitato Igp Olio Sicilia, Maurizio Lunetta, questo percorso è stato possibile grazie al lavoro di gruppo fatto dall’assessorato, dal comitato, dall’istituto Vite e Olio e dalle organizzazioni professionali: “Ci sono nella regione
poche aziende strutturate e pronte all’internazionalizzazione e l’Igp portera’ sicuramente a un rilancio. Le aziende più grosse utilizzeranno l’Igp Sicilia, trainando anche le altre. Il marchio ci permette di avere una riconoscibilità e uscire dal l’anonimato. L’olio sarà prodotto, molito e imbottigliato in Sicilia. Questo è un grande vantaggio che ci permette di chiudere la filiera e migliorare la tracciabilità“.

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