Un giovane regala alla sua innamorata una tabacchiera. Un oggetto appartenuto al padre. Una piccola scatola tonda di pelle marrone. Sopra due stemmi impressi del colore dell’oro. La pelle ha il fascino dell’usura e il profumo porta la complessità dell’unione dell’odore di questa e del ricordo del tabacco che conteneva. La ragazza non ne ha mai vista una prima. La prende, e diventa immediatamente una delle cose più belle che abbia mai ricevuto in dono.
Passa il tempo, passa l’amore ma quella ragazza non ne dimentica mai il profumo. Possibile che una piccola tabacchiera possa essere un regalo così prezioso!? Quale il messaggio e il suo potere? All’orecchio le arriva una canzone ….
di dormire ma, prima che voli via,
tu dà(mmi) una sigaretta
come (fosse) un suo bacio
addormentati e non
rimpiangere più alcuna cosa per oggi,
hai (su di te) il marchio delle sue iniziali […]
Questa tabacchiera almeno è una certa parte di te
questa tabacchiera posso avere oggi vicino a me
questa tabacchiera è un segno del tuo amore
lascia che (mi) avveleni, soffro di meno
Questa tabacchiera soltanto è una tale parte di te
questa tabacchiera posso oggi tenere vicino a me
per sempre rimane come un segno del tuo amore
lascia che mi avveleni lentamente […]
Tabakiera; Goran Bregovic
Il mondo occidentale scopre l’America ed insieme anche il tabacco. Nel 1600 se ne consuma già moltissimo. L’utilizzo viene incentivato anche dalle credenze dell’epoca che ne esaltano le proprietà curative: si credeva guarisse o alleviasse malattie come la gastrite, l’emicrania, l’epilessia e addirittura la peste.
Non conosce differenza di classi sociali, la scatolina fa capolino dalle tasche di tutti.
Nel tempo si trasforma in oggetto prezioso, grazie anche al Re Luigi XV che scelse la tabacchiera come cadeaux regale. Nel corso del XVIII secolo regalarne divenne di gran moda. Status symbol attrasse anche l’attenzione delle nobildonne che iniziarono a farne vere e proprie collezioni. Qualcuno afferma che la tabacchiera sia stata proprio il primo oggetto da collezione della storia. La Marchesa di Pompadour ne possedeva tantissime esibendole in salotti e vetrine.
La fama di questo oggetto fece sì che se ne producessero moltissime, e in diversi materiali: legno, metallo, argento, oro, osso, madreperla. Arricchite con pietre preziose, gemme, decori a cesello oppure in versione vermeil. Anche le forme non mancarono di inventiva: animali, oggetti di vita quotidiana, simboli portafortuna…. I modelli principali erano a più sezioni con piccoli separè, utili per contenere più tipi di tabacco per essere poi mescolati a piacimento; con gli scomparti e la vaschetta estraibile per semplificare le operazioni di miscelazione; a forma ricurve per essere comodamente contenute nelle tasche posteriori dei pantaloni per non arrecare fastidi o rompersi.
Nel corso dei secoli la tabacchiera perde la propria identità. Intuibile persino dall’utilizzo che ne fanno i personaggi che ci hanno accompagnati lungo questa piccola storia… La giovane del racconto d’amore la serberà come regalo prezioso e “scatola del ricordo”; l’innamorato di Tabakiera suonata da Goran Bregovic l’ha resa un porta sigaretta; la Marchesa di Pompadour un oggetto da collezionisti, che vive dentro una teca.
Oggi con il termine tabacchiera si indicano piccole scatoline multiuso che sono destinate a contenere oggetti di varia natura. Oppure “piccole raccolte di” come ad esempio la Tabacchiera Musicale – pezzi brevi per pianoforte, 1893- di Anatolij Kostantinovic Ljadov.
Nei tempi moderni abbandonata e totalmente superata da portatabacco in astuccio di varia fattura.
Il tabacco, ormai da anni, è oggetto di studi e campagne che ne sottolineano tutti gli aspetti nocivi. A ragione il tabagismo è un terribile vizio altamente rischioso per la salute. Astenendoci dal fumarlo… A cosa potrebbe servire oggi una tabacchiera che contenga tabacchi rari e pregiati? Foglie essiccate, varietà particolari come lössnus-snus sfuso, portionssnus-snus in porzioni, il tabacco da masticare o quello che costituisce l’universo di sentori e sapori del tabacco da pipa di molte varietà e qualità diverse.
Un disco gira un pò graffiato le note sono come pulviscolo, è Nighthawks at the Diner, 1975 di Tom Alan Waits. Un critico descrisse la sua voce dicendo: è come se fosse stata immersa in un tino di whiskey, poi appesa in un affaumicatoio per qualche mese e infine portata fuori ed investita con una macchina. Tabagista e bevitore Tom canta in Eggs And Sausage:
Nottambuli alla tavola calda di Emma sulla 49a
C’è un raduno di sconosciuti
Attorno alla caffettiera
Tutti gli zingari vagabondi, gli insonni
II giornale l’abbiamo letto
La cameriera ha detto
Uova e salsicce e una fetta di pane tostato
Caffè e panino
Carne tritata e patate al forno con
Contorno
Chili in scodella con hamburger e patate
Fritte
La torta
[…] La pagina degli annunci non da indicazioni
È caffeina fredda in una nuvola di nicotina
Ora il tocco delle tue dita
Brucia a spasso per i miei ricordi
Mi hai buttato fuori dai tuoi progetti
Vivo la scena di un melodramma notturno
Sono esule da una storia sconclusionata
Mentre il mattino capobanda scende.
Eggs And Sausage, Tom Waits
E se quel tabacco lo usassimo in cucina? Immaginate: sulla mensola, nell’angolo dei porta spezie troneggiare fantastiche tabacchiere. Proprio lì alla destra dell’immancabile sale e pepe e peperoncino e alla sinistra dei barattolini di curcuma, chiodi di garofano, curry, cannella, cardamomo, cumino, noce moscata….Chissà se Tom Waits lo sa che un giovane talentuoso chef romano nel 2008, ispirato da una sua canzone Singapore dell’album Rain Dogs del 1985, ha dedicato proprio a lui una Mousse al Tabacco con gelatina al Rum. Giovanni Passerini, al tempo il re della cucina del Ristorante Uno e Bino dello storico quartiere romano di San Lorenzo studia e compone un dessert ispirato dalla musica e ai vizi del cantautore statunitense.
Giovanni “O tabacco o alcol, ma quanto piacete al caro Tom? Voce roca per le sigarette, mente volatile per l’etilico, suona il piano come un filtro e la chitarra come un bicchiere…”
La Ricetta
Mousse al Tabacco con gelatina al rum dello Chef Giovanni Passerini
Dedicata a Tom Waits. Ispirata dalla melodia di Singapore, da Rain Dogs – 1985
Ingredienti
Per la crema
4 fogli di gelatina
175 gr di latte
200 gr di panna liquida
3 gr di Tabacco da pipa Clan
9 tuorli d’uovo
100 gr di zucchero
325 gr di panna montata
Per la gelatina al rum
3 fogli di gelatina
20 ml di rum
50 gr di zucchero
Scaglie sottili di cioccolato fondente
Preparazione
La crema – Mettere a bagno 4 fogli di gelatina in acqua fredda. In un pentolino a bagno maria unite il latte e la panna liquida con il tabacco i tuorli e lo zucchero.Ottenere una crema girando continuamente. Prendere la crema ottenata e filtrarla. Aggiungere ad essa i fogli di gelatina ben strizzati. Raffreddare in frigo per mezzora ed incorporare la panna montata. Far riposare il tutto 2 ore in frigorifero.
La gelatina al rum – Mettere a bagno in acqua fredda 3 fogli di gelatina. In un pentolino far bollire dell’acqua con il rum e lo zucchero per 3 minuti. Togliere dal fuoco, attendere altri 2 minuti e aggiungere i fohli di gelatina ben strizzata. Versare il composto in una teglia quadrata, formando con la gelatina una specie di tegola. In seguito ridurla in piccoli cubetti.
Mettere la mousse in un bicchierino da whisky e adagiarvi sopra i piccoli cubetti di gelatina al rum, aggiungendo in alto le scaglie sottili di cioccolato fondente.
Ne sento già il sapore e mi riprometto di andare a trovare Giovanni Passerini al Rino Ristorante a Parigi dove attualmente vive e lavora, seguendo i dettami della Sua bistronomia: legare i sapori lazial-romani ai prodotti francesi, creando un bistrot d’alta cucina.
Ecco cosa, quali storie e personaggi abbiamo incontrato osservendo e riflettendo su un piccolo oggetto quasi demodè, sorpassato nell’uso comune, come una tabacchiera. Già sento ululare i degustatori di sigari, poco e niente fin qui considerati. Ad essi infatti va il merito, grazie alle tante attività promesse dai Sigar Club in tutta Italia, di aver selezionato un piccolo enclave di tabacco chef ed aver dato l’imput per sperimentazioni culinarie che hanno portato al tabacco la fama di poter essere un elemento significativo per un grande piatto. Le proposte e gli utilizzi vanno dalle salse, alle paste, ai dolci, alle carni ed i pesci.
Cucinare con il tabacco non è facile e come recitano loro stessi la tradizione italiana è cosi vasta ed importante da non accettare facilmente nuovi elementi. Ma questo non è affatto nuovo! E’ fonte d’ispirazione per pensatori, politici, filosofi ed artisti di ogni genere ed ogni tempo. L’attore Jack Nicholson riferendosi al passaggio dalla sigaretta al sigaro afferma “Il solo modo di rompere una cattiva abitudine era rimpiazzarla con un’abitudine migliore”. Il mio scopo è usare questa citazione per fare un altro passaggio: dal tabacco in fumo al tabacco in cibo, dalla tabacchiera in tasca a quella in cucina.