La chiusa lentezza di Viterbo si è aperta ormai da qualche anno a un sommesso, ma costante fermento che porta interessanti novità in città e sta avviando un processo al rialzo della qualità e della diversificazione dell’offerta. E in questa scia si pone a pieno diritto Viterbere, locale in via Valle Piatta che si presenta in un design essenziale riscaldato dall’uso di materiali e cromie, curato da uno studio di giovani architetti: DL2 Studio. Una nuova apertura per modo di dire, visto che Viterbere è stato inaugurato a dicembre 2017, ma nel mondo della ristorazione 7 mesi si possono considerare un tempo tutto sommato breve in cui mettere davvero a punto il progetto. Soprattutto quando si parla di nuovi format e modalità di fruizione diverse. In questo caso l’offerta si focalizza in particolare sul vino di cui sono disponibili al calice 52 etichette comprese bollicine (48 divisi fra bianchi e rossi e 4 bollicine). Questo grazie alla tecnologia delle macchine Enomatic wine.
E la parte divertente deve ancora venire. Già perché il cliente potrà con tutta calma lasciarsi ispirare dalle bottiglie e scegliere quale e quanto vino bere. Come? Usando una Card ricaricabile personale, nominativa e a prova di distratto, infatti è registrata e in caso di smarrimento non perderete la ricarica effettuata. Inoltre potrete decidere tra tre quantitativi: 25 cc assaggio, 75 cc quantità da abbinamento, 150 cc per pasteggiare. L’offerta cambia settimanalmente per cui non c’è timore di annoiarsi. E per gli eventi si degusta confrontando zone e regioni enologiche. Ovviamente non si beve a stomaco vuoto: finger food, taglieri e panini d’autore tutti rigorosamente territoriali, con una selezione attenta di prodotti solleticheranno palato e vista. La mano che li prepara (e soprattutto la mente che li pensa) è quella esperta di Stefania Mancini. L’idea di Viterbere viene dall’esperienza di scelta al calice di Enotria, il ristorante di Stefania e del figlio Marco Rappuoli che è proprio qui accanto. È stato Pino Groccia, storico ristoratore viterbese dalla profonda conoscenza del mondo del vino a suggerire l’idea di riproporre, ripensandola, la possibilità di lavorare sulla degustazione al calice. Marco Rappuoli e Lorenzo Groccia (figlio di Pino) ne hanno fatto il perno centrale di Viterbere. E in sala per orientarvi meglio sulle scelte, per un consiglio e per qualche notizia in più sui vini c’è Michele, enologo esperto.
Novità di questi giorni è il GelaVino, gelato “caldo” al vino che permette di mantenere intatti gusto e odore del vino.
E se servisse una bottiglia a domicilio c’è il numero verde 800 911 761 S.O.S. DRINK