Nero Bovale, trasparenze di Semidano: declinazioni di ossidiana

L’ultimo week end di Settembre si apre in “volo” verso la Sardegna. La meta è il Medio Campidano: Mogoro, in provincia di Oristano nel cuore dell’Alta Marmilla. Una nuova tappa della Manifestazione Volcanic Wines, che ha come punto d’interesse e di studio i vini provenienti  da suoli vulcanici.

La logistica è curata e seguita dalla squisita professionalità di Linda Argiolas, che insieme a Michele Cuscusa, Presidente della Cantina di Mogoro, con Andrea Orrù, Valentina Congiu, Sandro Floris e l’enologo Daniele Manca ci accompagneranno nella degustazione e conoscenza dei sapori, della storia, dei vini delle tre Cantine del Territorio che unendosi hanno deciso di ospitare la tappa sarda di Volcanic Wines.

Alla Fattoria di Michele Cuscusa, che si trova su una collina vicino al piccolo paese di Gonnostramatza, ci aspetta la cena di benvenuto. Formaggi, salsiccia, pasta fatta in casa, il cinghiale sono il perfetto companatico alla prima degustazione dei vini delle tre cantine del territorio: Cantina di Mogoro, Cantina del Bovale, Cantine Su’Entu. IMG_2477

E’ un’occasione per incontrare amici giornalisti, nuove aziende, ma soprattutto muovere i primi passi in quella che si rivelerà la conoscenza di persone straordinariamente ospitali e veraci.

Il brindisi d’inizio avviene con il Sardegna Semidano di Mogoro Doc Superiore Puisteris, la produzione di punta della Cantina di Mogoro, un autoctono: il vitigno bianco Semidano.

L’etichetta porta il nome dell’abitato preistorico che circa tredicimila anni fa ospitava gli antenati degli attuali mogoresi.

La Cantina di Mogoro conta cinquecentoquaranta conferitori per un totale di quattrocentocinquanta ettari di vigna.

Visitiamo la cantina nelle prime ore della mattina di venerdì. Possente struttura, organizzata per fare i numeri, ma che non tralascia la voglia di fare vini di qualità diversificando le proposte e le Etichette. La parola d’ordine è autoctono: Semidano, Monica, Nuragus, Bovale, Cannonau, Vermentino.

Poche ore più tardi durante la Degustazione Guidata dei vini provenienti dai suoli vulcanici di tutta Italia. Professionale ed esplicativo sarà l’intervento dell’enologo Piero Cella delle Cantine Su’Entu L’enologo e conduttore dell’incontro Giovanni Ponchia del Consorzio del Soave, dedicherà giustamente un plauso a questo territorio e alle tre Aziende – Cantina di Mogoro, Cantina del Bovale, Cantine Su’Entu– che lavorano prevalentemente sui vitigni autoctoni.IMG_2340

L’argomento sarà ripreso la mattina di sabato durante il Convegno moderato con sapienza da Alessandra Guigoni (Università di Cagliari). Il dibattito ha posto l’accento sulla necessità degli studiosi del territorio sardo, come il prof. Andrea Vacca,(Università di Cagliari), il prof. Giuseppe Scanu (Università di Sassari)  di poter ottenere nuovi dati sulla distribuzione delle aree vitate per poter lavorare ed elaborare strategie economiche e di produzione. La dott.ssa Clelia Tore dell’Agenzia Laore Sardegna ha rilevato la distribuzione di alcuni vitigni particolarmente vocati in zone molto circoscritte come il Semidano che ha fatto della Marmilla, con i suoi suoli da sedimenti vulcanici,  il suo luogo d’elezione pressoché esclusivo.

Lo studio sui territori, il rispetto per l’agricoltura e i vitigni da sempre presenti in essa uniti alla ricerca, creano una idea forte che si salda alla storia delle proprie origini. Lavorare in questa direzione significa connotare, sottolineare la propria appartenenza e perciò una identità particolare, specifica, non replicabile.

La degustazione è stata allestita nella Sala Convegni del Complesso Archeologico Megalitico di Cuccurada. Il monumento nuragico ci affascina. La conoscenza ravvicinata e le prove del passaggio “dell’uomo” nuragico, i luoghi ed i modi in cui la vita si svolgeva, gli attrezzi utilizzati: l’ossidiana.panorama 2

I nostri ospiti l’indomani penseranno per noi ad una preziosa visita al Museo dell’Ossidiana di Pau ed una incredibile escursione sul vulcano spento del Monte Arci guidati dal prof Adriano Ardu. Saggezze e saperi, panorami a noi sconosciuti che ci hanno incantato.

Il lunch del venerdì viene organizzato alla Cantina del Bovale nel territorio di Terralba. Una nuova Azienda ma con idee chiare e tanta, tanta voglia di fare. Tutta espressa dall’energico e altissimo Marcello Martis che ci sorprende con la sua grande generosità ed amore verso la sua terra. Osservo la moglie Tatiana commuoversi nell’ascolto del marito che ci racconta la sua idea di vino, la tensione che vuole imprimere al suo Bovale di Terralba. Ne riconosco l’emozione che lega una donna al suo mestiere di madre, come allevatrice di figli, che si declina insieme a Marcello: allevatrice della vite, in un progetto che percorrono e condividono.IMG_2388

Già dalla colazione alla Casa Campidanese Rio Piras di Sanluri avevamo avuto modo di conoscere meglio il nostro ospite, il vulcanico Salvatore Pilloni, patron delle Cantine Su’Entu. Ci appare come un uomo di una volta nel senso più puro e positivo, una persona schietta, un imprenditore che si fa rapire dal vento verso una nuova sfida: produrre vino ma soprattutto di qualità. Il suo impegno è quello di educare i figli ai principi del lavoro, perché solo conoscendo questi si può, secondo Salvatore, avere rispetto di sé, di ciò che si produce e si vende e soprattutto del consumatore. Lo seguiamo nella visita della nuova cantina in costruzione. Giochiamo con lui tra le barrique e ci lasciamo andare alla degustazione dei suoi autoctoni deliziati dal panorama di queste colline verdi di vite dove il resto è terra brulla frutto del secco di una estate che qui in Sardegna ancora regala temperature estive.IMG_2458

Il sabato, dopo il convegno, si apre il Banco d’Assaggio,   accanto ai prodotti tipici degli associati Coldiretti e CIA, i vini del Consorzio di Tutela del Soave, del Consorzio di Tutela del Gambellara, del Consorzio di Tutela Lessini Durello, del Consorzio Colli Euganei, del Consorzio del Bianco di Pitigliano e Sovana quelli dell’Enoteca Provinciale Tuscia, del Consorzio di Tutela di Orvieto, Campi Flegrei, Vesuvio, Ischia, Etna e ovviamente i vini della Cantina di Mogoro, della Cantina del Bovale e delle Cantine Su’Entu.

La bella accoglienza è stata caratterizzata anche dalle attenzione ricevute dalle Istituzioni: per primi i Sindaci. Dal Comune di Sardara Peppe Garau, appassionato amministratore, ci ha illustrato la sua politica dinamica che orienta alla rivalutazione e promozione del territorio grazie ai binomi: natura e cultura, enogastronomia e artigianato locale. Ci accompagnerà nella visita del Sito Archeologico di Santa Anastasia e alle suggestioni del Pozzo Sacro. Il Sindaco di Mogoro Sandro Broccia che ha condiviso con noi la Cena di Gala del venerdì sera al Ristorante S’apposentu dello Chef stellato Roberto Petza a Siddi. Qui abbiamo la sorpresa e il piacere di abbracciare un vecchio amico: Ermanno Mazzetti, ora direttore della Coldiretti di Oristano, un etrusco prestato alla Sardegna!10716274_10202639286412421_1510815435_n

E infine il Sindaco del Comune di Morgongiori Renzo Ibba che ci ha ospitati per la cena finale di sabato cucinando lui stesso, coadiuvato da un paio di sapienti aiutanti, la particolarissima ed eccellente pasta: le lorighittas, il famoso porceddu e immancabile il pane carasau e il tradizionale casu marzu.

Tornati sul continente rimangono le immagini e i sapori di un territorio vulcanico fino a questo week end in parte sconosciuto, con gli occhi e la mente pieni di tanti nuovi saperi. Tutto questo è stato possibile grazie alle persone che ci hanno accompagnato ed aperto le porte delle loro case, delle loro aziende, a cui va il nostro grande ringraziamento.IMG_2427

La vigna per crescere e prosperare ha bisogno del suolo buono, qui il vulcano glielo ha donato. Il vino è il prodotto dell’ intelligenza di chi lo fa e questo pezzo di popolo sardo che abbiamo conosciuto ne ha da vendere. In bocca al lupo. Ajo’!

 

 

 

 

 

 

 

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