Migliori ristoranti Italiani nel mondo 2019: Passerini a Parigi in vetta alla classifica dei 50 Top Italy

Dei cinquanta migliori chef italiani nel mondo, Giovanni Passerini, romano, 43 anni, con il suo ristorante  parigino, è il primo della lista di «Lsdm», storico congresso di cucina d’autore, che lo incoronerà in vetta alla classifica dei “50 Top Italy” il prossimo  2 dicembre a Roma, al teatro Eliseo.  350 ispettori, coordinati da Guido Barendson, si sono recati nelle cucine italiane di tutto il mondo,  facendo le loro valutazioni   in piena autonomia ed anonimato, per realizzare la «50 Top Italy», la guida on-line, consultabile gratuitamente, dedicata alla migliore ristorazione italiana del pianeta. Una vera e propria mappatura globale del made in Italy di qualità: questo è quanto emerge da “ I migliori ristoranti Italiani nel Mondo 2019”, primo step del progetto firmato Lsdm e curato dai suoi ideatori,  Barbara Guerra e Albert Sapere, insieme al giornalista Luciano Pignataro. Accanto a Giovanni Passerini, chef dell’omonimo ristorante, in zona Bastiglia, al 65 di rue Traversiére di Parigi, troviamo sul podio Don Alfonso 1890, a Toronto, e Heinz Beck, a Tokyo. Locali guidati da due delle più prestigiose firme della ristorazione italiana, ovvero la famiglia Iaccarino, che da Sant’Agata sui Due Golfi ha rivoluzionato il concetto di cucina mediterranea, e lo stesso  Heinz Beck, tedesco trapiantato a Roma, anima di un tempio della gastronomia come La Pergola. Quarta e quinta posizione per Acquarello, a Monaco di Baviera, e 8 ½ Bombana, in quel di Honk Kong, ristoranti guidati da due grandi chef emigrati da tempo, cioè Mario Gamba e Umberto Bombana.  Nelle prime 50 posizioni l’Europa è in netto vantaggio, grazie alla presenza di ben 18 insegne del Vecchio Continente, seguita dal Nord America, a 16 (14 in Usa e 2 in Canada) e dell’Asia a 10.  A conferma, semmai ce ne fosse bisogno della fama globale della cucina italiana, nella classifica dei 50 migliori ristoranti italiani nel mondo ci sono propri tutti i continenti: sono 3 infatti i locali in America Latina (2 in Brasile e 1 in Messico), 1 in Australia, 1 in Sud
Africa, 1 negli Emirati Arabi. Il primato cittadino spetta a New York, dove sono presenti ben 7 ristoranti alfieri del made in Italy; staccate, a quota 4, Parigi e Honk Kong, e poi, 2 Londra, Copenaghen, Singapore, Tokyo, Bangkok e Washington. Particolare il caso di Ginevra, cittadina svizzera che conta ben 3 luoghi dove trovare ottimo cibo italiano. Tutti i locali presenti nella guida offrono  per cucina, stile e qualità  dei prodotti, uno spaccato della cultura italiana. Ma non solo, altra caratteristica comune e fondamentale è quella di possedere una filosofia gastronomica per chi propone mangiare italiano all’estero, che potremmo definire 2.0. E quindi una cucina con delle radici ben salde nella tradizione ma al tempo stesso aperta a nuovi orizzonti, disponibile alla contaminazione reciproca e che riesce a fare un uso intelligente dei prodotti del territorio di accoglienza. Ora non ci resta che attendere i nomi delle 50 migliori insegne del nostro Paese, divise in quattro fasce di prezzo, grande novità e particolarità di questa guida, ovvero: Low Cost, Trattoria/Osteria, ristorazione fino a 120 euro e oltre 120 euro.

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