Le castagnole di nonna Chiara e zia Bruna: cent’anni per farle così buone!

Mia nonna Chiara bussava al portone e attendeva che la più piccola di casa, la sottoscritta, corresse ad aprire.
Ben nascosta saltava fuori canticchiando ” A carnevale ogni scherzo vale!!!”.
La guardavo divertita, con gli occhioni spalancati e mi dicevo: “Evviva! E’ di nuovo Carnevale” e significava  poter mangiare le “Castagnole di Poggio Mirteto”.
Mia nonna, Livia Del Bufalo – la Sora Chiara – condivideva e si scambiava ricette e “pozioni” con sorelle, nipoti e cugine che vivevano in quella cittadina, di cui lei serbava il ricordo.

20140215-105635.jpgIn quei giorni sul linoleum del tavolo di cucina, troneggiava il libretto azzurrino, il ricettario del Lievito Bertolini, con il Santino di San Flaviano, datato 1970, che sbucava dalle pagine ad indicare il segno della ricetta da eseguire.
Che cosa avevano le Castagnole di nonna Chiara di così inimitabile? Erano leggere e friabili, tonde e quasi vuote che si scioglievano in bocca.
Dal fondo delle scale, come i migliori segugi da fiuto, salivo velocemente con il naso all’insù: “Nonna, nonna non friggere! Voglio fare i dischetti e vederli gonfiarsi nella pentola!!!!”
Mi veniva incontro con la vestaglietta scura con i fiori piccolissimi, immersa nella dolcezza degli ingredienti che si mescolavano al suo inconfondibile odore di violetta di Parma. Il grembiule quasi bianco e le mani impastate: “Ecco Alessandra – mai una volta che avesse usato un nomignolo – qui c’è il bicchierino, mettiti in ginocchio sulla sedia, non appoggiare le braccia sul tavolo e fai i dischetti”.
Lavorante indefessa, attendevo il premio: Castagnole calde, soffici e zuccherate!

La nonna e’ scomparsa che avevo dieci anni o poco più… Oggi a trentotto, di poche cose ricordo così distintamente odore e sapore come di quelle palline ambrate!
Un mese fa, zia Bruna, la nipote di nonna, ha compiuto cento anni. Alla sua festa ho pensato che avrei voluto rifare quelle castagnole per rivivere quei momenti, ripercorrere la saggezza di quelle donne, la storia della mia famiglia… Regalare nuovamente a mio padre quei sapori.
Condivido con voi la ricetta e la sua storia.
Emozionata vi auguro una buona preparazione e un divertente e “buon” Carnevale.

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Ingredienti

2 uova San Bartolomeo
80 gr di zucchero
80 gr di burro
300 gr di farina
1 bicchierino di rum
2 cucchiaini di lievito per dolci
Olio extra vergine di oliva della Tuscia (se si preferisce una frittura più lieve olio di semi di arachidi)

Unite il lievito alla farina, sbattete e unite le uova, lo zucchero, il burro fuso ma raffreddato e il rum.

Impastate e lasciate riposare per almeno 10 minuti.

Una volta stesa la pasta, con un bicchierino e ritagliate la pasta creando dei dischetti da friggere in Olio ben caldo, mantenendo una temperatura costante (che non bruci). Scolate e a piacere spolverate con lo zucchero.

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Materiali Keramos

Corso Cavour, 85, 01027 Montefiascone

tel. 0761 824474

Antipastiera completa Fade
Porta farina Brandani
Bicchiere rum IW
Frusta ed altri utensili Lagostina
Oliera Pintinox
Padella Lagostina mod. Tempra

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