L’avvincente caso culinario dei ravioli e la scomparsa della patata Viola

La notizia battuta dal “TG Tagliere 24” era: Scomparsa nelle prime ore del pomeriggio la patata Viola C.C.OR.A.V. (Grotte di Castro)17505935_10208576676763469_1531023805_n Rimane sul piatto di portata una porzione di ravioli. L’indagine, affidata al Commissario Zucca della Squadra Mobile della Tuscia, ha immediatamente prodotto il fermo dei primi indagati: gli ingredienti della pasta. I volti, già noti agli inquirenti, sono ora al vaglio della magistratura. Di seguito le foto segnaletiche dei presunti mandanti ed occultatori: Farina di grano tenero 00, Semola di grano duro Sensi (Tuscania) e uova San Bartolomeo (Tuscia). Sembrerebbe che i tre nella notte abbiano coperto e ordito il rapimento a danno della patata…..17506364_10208576676163454_1252484612_n

Il commissario Zucca spense il televisione. Sapeva di avere per le mani una vera e propria Mystery box. In questo caso culinario, tanti, troppi erano gli indizi da seguire. Osservava l’ultima foto scattata dalla vittima. Era un selfie, pubblicato sul suo profilo FB solo due giorni prima della scomparsa. Si ritraeva su un prato di margherite, al sole, sorridente, ma nemmeno gli occhiali scuri riuscivano a nascondere quella polpa viola farinosa. 17506581_10208576676963474_607992802_nIl “TG Tagliere 24” aveva appena parlato dei mandanti ma lui sapeva che avrebbe dovuto impegnarsi anche se nella notte aveva perduto ben 400gr di polpa. Se ci fosse stato da scottarsi, da fare a meno della sua scorza verde, lo avrebbe fatto ancora. Era da novembre che aspettava un caso come questo. Era giunto il momento di chiamare la sua squadra, il cuore, la creme dei suoi collaboratori:

Lui a presiedere, il Commissario Zucca e tutti gli ingredienti investigatori del possibile ripieno celato dai ravioli:

3 cucchiai di olio extra vergine di oliva E. V. O. DOP Canino; Sale; Noce moscata; Pepe nero macinato. Dalla squadra mobile della capitale erano arrivati anche 2 cucchiai di Pecorino Romano D.O.P. Stagionato Sini Buona Tavola grattato .17506337_10208576677003475_840927368_n

Zucca non era un fesso lo sapeva che qualcosa gli sfuggiva. Oltre ai suoi 400gr di polpa, dentro quel raviolo doveva esserci di più! Solo poche ore prima quella povera patata, originaria del Perù, era lì con loro! Cosa celavano ancora quegli omertoso ingredienti della pasta? All’interno del raviolo non traspariva alcun segno della sua violacea presenza. Troppo comodo ricorrere all’autopsia, come suggerivano le forchette dai cassetti della cucina! La pasta non parlava? Allora avrebbe messo sotto torchio il condimento: tre belle fette del Guanciale croccante del Casaletto (Grotte Santo Stefano) e la granella di Nocciole dei Monti Cimini D.O.P. 17440082_10208576679243531_132500848_nQuei loschi tipacci dovevano aver visto tutto. Ingaggio’ i suoi: “Cercate in cucina, nella lavastoviglie, in frigo, sul piano di lavoro e soprattutto nell’umido. Portatemi le prove di ciò che credo, e li farò cantare!?” La noce moscata non convinta “Capo! devi dirci cosa dobbiamo cercare! Su cosa stiamo indagando?” Zucca sospirando e guardando il primo piatto disse ai suoi “Lo so che è troppo presto per avanzare ipotesi, ma io mi sono persuaso che questi siano ravioli zeppi di Zucca e patate Viola. Che Lei sia finita nel ripieno! Se ho ragione, quello che dovete trovare è la buccia della patata che sarà stata mondata e lessata, esattamente come una parte di me è stata, sbucciata, affettata, condita e passata al forno per 20 minuti. In quel ripieno ci deve essere anche lei insieme al sale e la noce moscata, all’Evo, e il pecorino. Andate! Ma prima portatemi quei condimenti per l’interrogatorio!”.

Alla vista del piano da lavoro d’acciaio brillante, la manciata di nocciole prive di guscio tremava al freddo della paura, tutto il contrario del grasso guanciale che sudava rosso di stress.  Al Commissario bastò far spuntare una forchetta alle sua spalle, per sciogliere la lingua di quei due birbanti. Facevano a gara a chi conoscesse meglio la ricetta:

“Sì è vero! Lo confessiamo nel ripieno del raviolo sono state schiacciate ben 200 gr di patate Viola  insieme alla zucca, il sale, il pepe, la noce moscata, il pecorino romano e l’E.V.O.”

Zucca si era messo comodo ed ascoltava i due con attenzione “ok ragazzi, con calma raccontate tutti i passaggi, lasciate la vostra confessione e la giuria sarà clemente”.

Il guanciale si fece forza: “ho visto tutto, canto io per primo. Per la pasta del raviolo sono state mescolate le due farine (150 gr per ognuna) e formata una fontana con un buco ampio e profondo nel mezzo. Lì si sono rotte le 3 uova, aggiunto un cucchiaio di E.V.O. ed il sale. Impastato tutto si è formata una palla che ha riposato in frigo per 30 minuti.

Intanto nel forno a 200°C, c’era sbucciata 400 gr del nostro caro commissario  fatto a fette… Lo dicevo io che bisognava farla fori tutta la Zucca!” 17496279_10208576677043476_39015601_nIl commissario sorrideva sotto i suoi semini e invitava il guanciale a risparmiarsi i commenti e continuare la confessione. “La zucca è stata in forno per per 20 minuti in una teglia foderata di carta apposita e condita con E.V.O. sale, pepe e noce moscata. Tolta dal forno e raccolta in una recipiente ci sono state aggiunte 200 gr di patate Viola lesse e schiacciate. Tutto è stato mescolato insieme col pecorino grattato sale e pepe. Intanto quei mafiosi della palla d’impasto si facevano tirare a sfoglia sottile e larga con una macchina elettrica. Ed è stato lì, che con un colpo ben assestato, sono andati a ricoprire ed occultare le palline di ripieno. Ben chiusa a raviolo quella pasta era il luogo perfetto per far sparire ogni traccia della patata Viola. L’acqua bollente e salata, in cui poi i ravioli sono stati tuffati, gli ha dato il colpo di grazia. Diventati gialli, chiusi ermetici ed uniformi, fini ma non trasparenti. Io, il guanciale croccante e la granella di nocciole siamo arrivate dopo, a crimine avvenuto…. siamo solo stati poggiati sopra e per farci stare zitti, quel poliziotto corrotto, sì lui l’infiltrato!” il Guanciale si rivolgeva urlando verso il Pecorino Romano.  “Quel bastardo ci ha dato una bella spolverata!” A queste parole, l’inviato dalla capitale tentava la fuga ma la grattugia elettrica lo catturò da sola al grido “oggi se magna cacio e pepe”!17496061_10208576679323533_2125077132_n

in abbinamento Erbaluce di Caluso D.O.C.G. Mulinè Tenuta Roletto

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