La strage dei congiuntivi di Massimo Roscia

Sala gremita per la presentazione del libro molto bello di Massimo Roscia importante scrittore della Capitale dove c’erano tante persone: scrittori, piuttosto che enogastronomi, piuttosto che giornalisti. Un pò di gente sono venuti da molto lontano, anche dalla Borgogna.

Scherzetto!

Non lo dite a nessuno, ma sto deliberatamente cercando di provocare Liang Zidian. Voglio farlo uscire allo scoperto, conoscerlo, parlarci, scambiare opinioni, osservazioni, considerazioni.

Mi piace quel poco che ho letto di lui, quel tanto che ha raccontato di sé.

Chi è Liang Zidian? Di preciso non lo so, è di sicuro uno dei personaggi. Il romanzo non l’ho ancora letto, l’ho soltanto assaporato, qualche brano in una lettura fuggevole, ma poi ho desistito per non sacrificare alla curiosità il gusto di una lettura lenta. Paolo Morelli ieri durante la presentazione gli ha dato voce… e che voce! Profonda, convincente, importante (accidenti, non riesco a trovare l’aggettivo che vorrei!). E allora via, veloce tra le pagine alla ricerca di quel brano, alla scoperta di Liang Zidian: “Gli racconto del fastidio che da sempre provo nello scorgere un foglio di carta brutalmente violentato da un accento in luogo di un apostrofo, da una virgola tra soggetto e predicato verbale, da un quarto, un quinto o addirittura un sesto puntino dopo i tre di  sospensione, della i non accentata del particella affermativa o avverbio opinativo”.

Come si fa a non amare un personaggio così?

3fe85bff3ce24180988c521338e71f45Basta, non facciamoci prendere la mano. Torniamo al romanzo che mi blandisce, mi seduce, mi insidia dal tavolino. Immagino l’odore delle pagine, il susseguirsi di quei segni neri, porte magiche di significati che diventano racconto. Ma ora proprio non posso, devo resistere. Non voglio ingurgitarlo famelicamente col rischio di perderne le sfumature, di non avere il tempo per capire le citazioni.

Per la trama mi affido alla bandella : “Chi ha ucciso l’assessore alla cultura? Ma soprattutto chi salverà la grammatica? Cinque bizzarri personaggi, abilmente descritti, si uniscono per mettere in atto un grande disegno criminoso a difesa estrema di una lingua quotidianamente vilipesa, deturpata e ferita a morte (…) Un testo divertentissimo e paradossale…”.

E da quel che ho letto, confermo che si tratta di un libro gustoso, ironico e urticante quanto basta per stuzzicare i lettori più esigenti.

E che dire dell’autore? Nella bandella di quarta  Massimo Roscia viene descritto – come d’uopo – seriosamente così: “scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore editoriale del periodico “Il Turismo Culturale”, autore di romanzi, saggi, ricerche, guide…”.

Tanta roba, sembrerebbe, ma chi  conosce l’autore sa che in realtà è una descrizione estremamente sintetica.

La strage dei congiuntivi

Massimo Roscia

pag. 321

Exòrma

2014

€ 15,50

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