Il Frascati, un nome, mille suoli, mille vini

Una camminata tra i Frascati, di annata e non solo.
Un girovagare tra suoli differenti frutto dell’esplosività della zona e dei depositi vulcanici decisamente variabili tra versante e versante e tra diverse altitudini. Si passa dai 25 m s.l.m. ai 650 m s.l.m. per i due punti più estremi della denominazione.

btyIl Presidente del Consorzio del vino di Frascati, Paolo Stramacci, e Lorenzo Costantini, enologo, cantiniere, enotecaio e vignaiolo, hanno avuto modo di presentare il panel di degustazione per un assaggio alla cieca delle denominazioni della zona. Una valutazione delle ultime annate e delle varie tipologie di Frascati uscite sul mercato.
La commissione d’assaggio, composta da sommelier, esperti, giornalisti e addetti del settore, è stata selezionata e convocata presso la sede del Consorzio, nel centro di Frascati, da Fabio Ciarla, giornalista e autore di Enoagricola, e Rosanna Ferraro, fondatrice di Vinotype, e ufficio stampa del Consorzio del Frascati.
Un’occasione di confronto, questa, che rientra nelle attività di rilancio di un vino che, in continuità con la presidenza precedente, quella di Mauro De Angelis,  stanno spingendo verso un livello qualitativo sempre più alto.

Trentasei i vini assaggiati, rigorosamente coperti. Iniziando dal Frascati Spumante D.O.C., e i Frascati D.O.C., proseguendo con i Frascati Superiore e Superiore Riserva, entrambi D.O.C.G., finendo, ovviamente col il Cannellino D.O.C.G..
Diverse le espressioni dei vini assaggiati, tutte conformi comunque alle aspettative, soprattutto considerando la premessa fattaci da Lorenzo Costantini: si sta andando sempre di più verso l’utilizzo unico della Malvasia Puntinata a scapito di quella di Candia. Una valorizzazione dello storico, che i produttori hanno felicemente abbracciato.
Tra le valutazioni che abbiamo fatto, almeno ad ora, possiamo dire che l’annata 2017 del Frascati D.O.C., seppur presente con pochi campioni, risulta assai fresca, quasi acerba ed è prematuro trarne un giudizio definitivo, almeno nel parere di chi vi scrive.
Per il 2016 invece, sia nel Frascati D.O.C. che nel Superiore D.O.C.G., molte sono state le apprezzabili sorprese, che mi hanno fatto valutare gran parte di questi vini con punteggi notevoli e con buone prospettive evolutive ancora da esprimere.

bty

Per la Riserva del Frascati Superiore D.O.C.G. ho rilevato come l’annata 2015 sia stata una delle migliori espressioni di queste batterie.
Discorso diverso, invece, è quello che concerne il Cannellino. Il disciplinare presenta maglie molto larghe e le tipologie ricadenti in questa D.O.C.G. sono estremamente variabili. Questo, a mio avviso, non consente un giudizio e un confronto tra vini che vada al di là di un gusto personale. Infatti, delle varie tipologie avute in assaggio si è passati da un vino abboccato ad altri che andavano via via verso un grado zuccherino sempre maggiore, arrivando all’ultimo che era a tutti gli effetti un vino passito.

Una bellissima esperienza per conoscere più a fondo le varie espressioni che raccontano un vino antico che per anni è stato sottovalutato e degradato a semplice vino da osteria, ma che, invece, ha potenzialità importanti che finalmente stanno venendo a galla.
Il merito, anche se c’è ancora una tortuosa strada da percorrere, è del Consorzio e ovviamente di tutti i produttori del Frascati.

www.consorziofrascati.it
Facebook

 

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti