I Sette Consoli: dove mangiare bene ed essere felici a Orvieto

Orvieto non è solo il Duomo. È innegabile però che in quelle alte guglie si rapprenda la sua figurabilità.  E nell’immaginario comune appare come una città verticale a partire dalla rupe su cui si erge. Non per niente Fazio degli Uberti la definiva “la città alta e strana” (Dittamondo, 1350-1360).

i-sette-consoli-la-piazzaRoccaforte guelfa avversa agli Svevi, Orvieto torna a splendere – dopo i fasti Etruschi – nell’età Medievale che lascia tracce imponenti nel tessuto urbano. E anche laddove la trama della città diventa più fitta e scura, si aprono improvvisi vuoti che la luce riempie creando un contrasto dinamico che rompe la rigidità della città storica. Come la piccola piazza Sant’Angelo che slabbra Corso Cavour e ne infrange la dittatura rettilinea. Qui, quasi nascosta, adiacente alla chiesa, c’è l’entrata de I Sette Consoli, il ristorante che Mauro Stopponi e la moglie Anna Rita Simoncini hanno aperto nel ‘92 .

Il percorso per arrivare alla ristorazione è stato piuttosto tortuoso, è passato per un’impresa edile e per un lavoro in banca per arrivare in maniera del tutto casuale, quasi come un gioco, a scoprire la vera vocazione familiare. Già, perché da quando anche Serena e Chiara con grazia e professionalità lavorano in sala, tutta la famiglia è impegnata qui. Beh, quasi tutta la famiglia, per il piccolo Aristotele ci vorrà ancora qualche anno.

Merito (pensando a noi clienti)  o colpa (il lavoro in cucina non è uno scherzo)  della nascita de I Sette Consoli è degli amici che, apprezzando le cene a casa Stopponi, iniziano a insinuare l’idea di farne una professione. La prima prova è un pranzo di nozze per un’amica che fa scattare la molla e la ricerca di uno spazio in cui cimentarsi. Capita l’occasione giusta e l’avventura inizia. Con tutti gli elementi che la rendono tale, prima di tutto una buona dose di coraggio misto a incoscienza. “Avevamo i-sette-consoli-mauro-stopponideciso che io sarei stato in cucina e Anna Rita in sala” ci racconta Mauro “Fu una tragedia. Così Anna Rita è entrata in cucina e non ha più abbandonato i fornelli”. Ride. Gli occhi si illuminano e svelano irrimediabilmente una dolcezza che Mauro tenta invano di nascondere dietro un atteggiamento corrosivo. “All’inizio, anche sull’esempio di altri locali che ci piacevano, come L’Altra Bottiglia a Civita Castellana, proponemmo un menù degustazione. La città non era pronta. Non andò bene. Tornammo alla carta” Insomma, si prova, si sbaglia, si aggiusta il tiro, in sostanza si fa esperienza. “Siamo arrivati pian piano alla definizione di una nostra cucina. Grazie alla tigna (testardaggine n.d.r. ) e al confronto.” La passione per la cucina di alto livello c’era da sempre e aveva accompagnato negli anni e nelle varie trasferte lavorative Mauroi-sette-consoli-in-sala e Anna Rita. Ora quell’esercizio di gusto bisognava metterlo in pratica. E così si affina lo stile, si dà corpo all’idea di una cucina che affondi nel territorio le proprie radici senza rimanervi necessariamente impigliata, ma che anzi possa ramificarsi seguendo la materia prima migliore, travalicando i confini amministrativi e ponendosi come obiettivo ineludibile la qualità.

i-sette-consoli-anna-rita-simoncini“Qui si trovano spesso delle chicche del territorio e degli immediati dintorni. La Tuscia con te ritrova la sua ampiezza geografica, penso alle lenticchie di Onano, all’EVO Colli Etruschi, all’anguilla del Lago di Bolsena. Quella della materia prima è una ricerca in costante movimento a cui non rinunci” dice Carlo.

“Per me è fondamentale conoscere le aziende, sapere come lavorano, individuare nuove realtà. In questo è essenziale il passaparola, il confronto con i colleghi e con gli amici gourmet che mi portano spesso a scoprire a pochi passi da casa materie prime uniche” È Mauro infatti che parte, si informa, assaggia, ed è Anna Rita che approfondisce, rispetta, valorizza i prodotti nel piatto. Tecniche e cotture si affinano con l’esperienza e lo studio, ma soprattutto con una sensibilità gustativa che i coniugi condividono. i-sette-consoli-due-chiacchiereInsieme formano una squadra solida che da anni assicura a chi vuole mangiare ad Orvieto un posto di riferimento che non delude. Anche i menu vengono decisi insieme. E prova dopo prova si arriva al piatto voluto, pensato costruito così come si costruisce una coreografia che dissimula nella leggerezza del risultato la complessità dell’elaborazione. Precisione nella preparazione, cotture puntuali e soprattutto un accurato riguardo per la materia prima e per la stagionalità che portano a nettezza di sapori e a un’idea di cucina chiara, centrata e rigorosa. Imperdibile è il piccione nelle varie declinazioni, ma sempre perfetto nella cottura, così come l’agnello, la cacciagione, il baccalà e le zuppe.

Nel frattempo ci raggiunge Anna Rita, l’abbiamo strappata alla cucina. Infaticabile e riservata, Anna Rita ha la dote innata dell’organizzazione che le ha consentito di mandare avanti quasi da sola la cucina de I Sette Consoli e l’ultima gravidanza solo una manciata di anni fa.

i-sette-consoli-anna-rita-e-carlo“La nascita di Aristotele è stato un momento bellissimo, ma anche molto difficile per la gestione del ristorante” dice Carlo.

“Non è stato facile, un bambino richiede il massimo di attenzioni e mantenere la concentrazione anche sul ristorante è stata dura”. Impegno e fatica non la spaventano “Poi però le energie sono tornate, anzi si sono moltiplicate.” L’importante per lei è lavorare bene e dare il massimo.

Dal 2000 al 2004 il ristorante è entrato nel firmamento Michelin con una stella “Ricevere la stella è stata una grande emozione e innegabilmente ci ha fatto conoscere e incrementare la clientela. Perderla è stato davvero brutto” Mauro lascia trapelare rammarico e delusione “Ha coinciso con un periodo complicato”. Un momento in cui anche con la sua stessa città non trovava più l’armonia di un tempo. Per troppo amore. Per il desiderio di vedere espresse al meglio le potenzialità di un luogo che ha tanto da offrire, in termini di turismo, di prodotti, di territorio. Per la sua voglia di spronare a fare meglio che qualche volta si è tradotto in sferzate pungenti. E non tutti erano disposti ad andare oltre, a vedere dietro le sue parole la necessità di un nuovo impulso per la città.  Pian piano, lavorando con impegno e caparbietà, l’equilibrio è stato ritrovato, con Orvieto e con la critica gastronomica che recentemente ha riportato i riflettori su questo scrigno di gusto. “Abbiamo resistito e portato avanti con continuità, dignità e rigore il nostro lavoro, proponendo il nostro stile senza cedere a mode o tendenze.”

i-sette-consoli-intervista“E finalmente state raccogliendo i risultati,  frutto della costanza, ma anche di un nuovo slancio. E questo non è passato inosservato, l’attenzione da parte della critica gastronomica ha portato I Sette Consoli nella Guida di Repubblica Umbria; Gatti Massobrio 2017 lo ha giudicato Miglior Ristorante umbro (insieme a Casa Vissani), è presente nella guida Bibenda 2017. È sulla guida di Identità Golose 2017, su quella del Gambero Rosso e tra i migliori dell’Umbria sulla Guida dell’Espresso 2017. Un bella soddisfazione!”  Carlo sfoglia il menu e la carta dei vini “Ho visto che avete delle proposte irrinunciabili: a pranzo è possibile mangiare a prezzi davvero imbattibili. In generale il rapporto qualità/prezzo de I Sette Consoli non ha rivali. Anche sui vini al calice hai introdotto delle novità davvero interessanti ”15267889_10154781491322244_7126925015943858712_n

“Troppo spesso l’offerta al calice non coinvolge vini importanti che invece i clienti sarebbero curiosi di assaggiare senza dover prendere l’intera bottiglia. Così abbiamo deciso di inserire anche qualche vino molto particolare e vecchie annate accanto a quelli che possiamo definire vini più quotidiani”.

“Quello del vino è il tuo mondo, sei un grande intenditore con alle spalle anche l’esperienza di tuo padre Enzo che è sommelier, uno dei primi in Umbria. La carta dei vini disegna il profilo di chi si sa bene orientare con intelligenza e consapevolezza nel mondo enologico. Si spazia tra etichette conosciute e quelle meno note,  tutte con ricarichi onesti. Nel tuo percorso sono stati fondamentali alcuni incontri.   Penso a Franco Fortini, comune amico viterbese recentemente scomparso.”

“Franco è venuto qui due anni dopo che avevamo aperto, a lui devo la scoperta di tanti grandi vini. Abbiamo fatto bellissime bevute insieme. E ho imparato che al di là di tutto la passione per il vino si coltiva bevendo e aprendosi con curiosità alla conoscenza”.

I clienti de I Sette Consoli hanno di che sbizzarrirsi avendo a disposizione circa 800 etichette, con un’ottima proposta del territorio, senza rinunciare a uscire dai confini nazionali.

E per brindare non mancano ovviamente le bollicine, soprattutto quelle che parlano francese.

 

I Sette Consoli

Piazza Sant’Angelo 1A
05018 – Orvieto – Terni
Tel. 0763 343911
info@isetteconsoli.it 
www.isetteconsoli.it
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