Gli spaghetti salvavongole e le verdure di mare

Ne sono passate davvero tante di onde sotto i ponti da quando, bambina, giocavo in riva al mare e preparavo torte di sabbia, conchiglie ripiene e insalate di alghe, fino a quando, da vegana, le alghe ho incominciato a mangiarle davvero. Da cuoca di sabbia, non avrei mai immaginato, e nessuno mi aveva mai detto, che le alghe altro non sono che verdure di mare, che non hanno niente da invidiare a quelle di terra, perfettamente commestibili, anzi ricchissime di nutrienti, uguali, se non migliori dei pesci. Infatti, mentre il pesce assorbe mercurio e tutti gli inquinanti presenti nel mare, molte specie di alghe, dove il mare è sporco, semplicemente non crescono.

IMG_5359Sono sempre state utilizzate nella cucina macrobiotica e vegana, ma ultimamente il loro uso sta aumentando sempre di più, anche grazie al diffondersi della cucina giapponese.

Questo porterebbe a pensare che il loro utilizzo sia una prerogativa della cucina orientale, mentre, in realtà, il loro consumo è antichissimo e diffuso in tutto il mondo, soprattutto nelle popolazioni che vivono lungo le coste.

Vista la facilità di conservazione, essiccate, si prestano come sostentamento negli spostamenti.
I Celti e i Vichinghi le masticavano durante i loro viaggi.
Gli islandesi le consideravano curative già nel 900 a.C., erano considerate una prelibatezza nella Cina del 600 a.C., Sze Tsu scrisse che le verdure di mare sono adatte agli ospiti di riguardo.
Sono utilizzate nelle isole del Pacifico, nelle Hawaii, dai maori della Nuova Zelanda, in Corea.
Nel Galles meridionale viene ancora oggi venduta una lattuga di mare chiamata Laver dal latino “pianta acquatica”, popolare ai tempi dei Romani.
Consumate in Irlanda, in Scozia, in Canada, anche in Italia abbiamo alcune alghe nelle nostre tradizioni. Le zeppolelle di mare sono delle frittelle di lattuga marina di tradizione napoletana.
Nella Sicilia orientale si raccoglie il mauru, un’alga bruna che si mangia cruda con succo di limone.

Il più largo consumo di queste piante è certamente in Giappone, dove si dice che allunghino la vita e aiutino il nostro corpo ad eliminare i metalli tossici e le sostanze radioattive.
Infatti, per soddisfare la richiesta, sono nate, qui, prime nel mondo, numerose coltivazioni intensive lungo le coste.

Le alghe sono ricchissime di iodio e contengono una quantità di minerali da dieci a venti volte superiore a quelli delle verdure di terra, quindi è certamente consigliabile non abusare nel consumo, ma usarne piccole quantità. Sono ricche di calcio, ferro, potassio, magnesio, manganese, fosforo e tanti altri minerali. Contengono soprattutto vitamine A, B, D, E, K. Possiedono aminoacidi, clorofilla, enzimi e proteine.

Ne esistono un’infinità di specie, di mare e di acqua dolce, verdi, brune e rosse e ognuna ha delle proprietà diverse. Si trovano facilmente in commercio essiccate nei negozi di alimentazione naturale, macrobiotica, vegana e di prodotti biologici.

IMG_5360Tra le più conosciute possiamo citare la Nori, utilizzata per il sushi, la Kombu che messa in ammollo con i legumi ne aumenta la digeribilità, la Arame che si adatta a molte ricette e di facile reidratazione, la Hijiki dal sapore più deciso, la Dulse di colore rossiccio dal gusto marcato quasi piccante, la Wakame più delicata utilizzata nella famosa zuppa di miso.
Queste tanto per nominarne alcune. Molto conosciuto inoltre è l’Agar Agar, un gelificante che può essere utilizzato nella cucina vegana in sostituzione della colla di pesce ottenuto dalla lavorazione di diversi tipi di alghe. Anche la Spirulina è molto diffusa, che in realtà non è un’alga ma un cianobatterio molto utile come integratore.

Insomma, rispettando gli animali acquatici, possiamo prendere, attraverso le alghe tutte le sostanze nutritive e dare ai nostri piatti il sapore del mare.

La ricetta che vorrei proporvi oggi è quella di un piatto di spaghetti, appunto, al sapore di mare, in cui ho utilizzato alcuni tipi di verdure marine, per dare il sapore, e delle semplici cicerchie, sia per aumentare l’apporto proteico del piatto, che per dare una sorta di illusione ottica che potesse sostituire le vongole, tanto per contentare anche l’occhio di qualche nostalgico.

spaghetti salvavongole

SPAGHETTI SALVAVONGOLE

Ingredienti per 4 persone:

320 g di spaghetti (senza glutine per gli intolleranti)
100 g di cicerchie decorticate
50 g di alghe miste a piacere (io ho utilizzato dulse, kombu e arame)
10  pomodorini freschi
Due spicchi di aglio rosso
Un pizzico di peperoncino piccante
Olio E.V.O.
Abbondante prezzemolo tritato

Preparazioni

Mettete in ammollo per alcune ore, va bene anche tutta la notte, in abbonate acqua le cicerchie con le alghe tritate finemente.

Ponete le cicerchie con le alghe sul fuoco e fatele bollire finché saranno cotte e il liquido di cottura si sarà molto ristretto.

In una larga padella soffriggete l’aglio tritato con il peperoncino, aggiungete i pomodorini freschi a pezzetti, le cicerchie lessate con le alghe e un po’ della loro acqua di cottura.

Lasciate cuocere finché il sugo non  avrà raggiunto la consistenza che vi piace.

A questo punto potete aggiustare di sale, perché le alghe sono molto salate ed è meglio non metterlo prima.

Mettete a bollire abbondante acqua e lessate gli spaghetti per il tempo indicato sulla confezione. Quando la pasta sarà cotta scolatela e versatela nella padella con il condimento e fatela insaporire per due minuti sul fuoco.

Impiattate, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva a crudo e cospargete con il prezzemolo tritato. Servite subito.

I pesci non gridano, non ci fanno impressione,
appartengono ad un mondo diverso dal nostro.
Lo consideriamo un mondo non nostro e gli abitanti estranei.
Eppure quando sparavo ai saraghi, questi si dibattevano.
Dovremmo imparare a parlare dei pesci come entità viventi.
Se potessimo sentire il loro grido di dolore, sono convinto che smetteremmo di mangiarli.

Enzo Maiorca

 

 

 

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti