Food selfie, passione italiana: 1 persona su 3 scatta e posta foto di piatti

Il 30% degli italiani, quindi circa uno su tre, ha l’abitudine di fotografare e postare sui social media i piatti preparati in cucina o consumati al ristorante. Il dato emerge dall’analisi di Coldiretti e Istituto Ixè, che ha evidenziato i numeri di un’irrefrenabile passione, quella del food selfie, che ha contagiato gli italiani qualche volta (il 19%), spesso (9%) o regolarmente (2%). Una testimonianza del valore della cultura del cibo che si è affermata come momento di socializzazione anche sul web: il 25% degli italiani partecipa a community, blog o chat dedicate al cibo. Il web, inoltre, diventa anche un luogo di confronto per le scelte con il 53% degli italiani che almeno qualche volta lo ha utilizzato per confrontare prezzi o raccogliere informazioni sulla qualità dei prodotti

La passione per il cibo emerge anche dal seguito dei programmi televisivi di ricette e cucina o di gare tra chef che vengono seguite regolarmente dall’11% degli italiani e spesso da un altro 26%. Il 41% considera entusiasmante il mestiere di chef mentre il 26% lo giudica è prestigioso. Per la metà degli italiani è proprio il cibo è il vero simbolo del made in Italy che lo rappresenta meglio della moda (22%) e della produzione artistica e culturale (16%) mentre appena il 6% indica il design ed il 3% le auto. Non è un caso, quindi, che il 30% degli italiani ritiene che l’agricoltura sia il settore in grado di garantire in futuro maggiore ricchezza ed occupazione rispetto al 25% che indica l’industria, il 22% l’artigianato e il 20% la cultura.

Numeri e tendenze – spiega il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo – che dimostrano la nuova centralità acquisita dal cibo tanto a livello economico quanto dal punto di vista sociale, una centralità dietro la quale c’è il lavoro degli agricoltori italiani che in questi anni hanno saputo garantire produzioni di straordinaria qualità con caratteri distintivi unici e una varietà e un’articolazione che non ha uguali al mondo. Quindi è necessario continuare a lavorare per tutelare il made in Italy a tavola, promuovendolo e sostenendolo con norme adeguate, e garantire l’originalità dell’offerta enogastronomica che rappresenta un valore aggiunto inestimabile dal punto di vista storico, culturale, sociale e turistico”.

Ti piace questo articolo?

Condividilo su Facebook
Condividilo su Twitter
Condividilo su Linkdin
Condividilo su Whatsapp


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Ultimi articoli


Spazio disponibile

Per la tua pubblicità in questo spazio contatta advertising@carlozucchetti.it

Iscriviti alla Newsletter di Carlo Zucchetti