Consiglio FIVI: eletta Rita Babini

  Sarà ricoperto da Rita Babini, vignaiola in Oriolo dei Fichi,  il posto lasciato vacante da Leonildo Pieropan recentemente scomparso. Rita Babini, che gestisce con il marito l’azienda Ancarani, è delegata del gruppo FIVI Romagna con il quale ha già portato avanti diverse battaglie, ultima quella contro la modifica del disciplinare chiesta dai grandi gruppi per produrre nuovi spumanti nella DOC. La nuova consigliera sarà affiancata dai membri eletti nel 2016: la Presidente Matilde Poggi (Veneto), Walter Massa (Piemonte) e Gaetano Morella (Puglia) vicepresidenti, Luigi de Sanctis (Lazio), Luigi Maffini (Campania), Bruna Flaibani (Friuli Venezia Giulia), Costantino Charrère (Valle d’Aosta, già primo presidente FIVI), Lorenzo Cesconi (Trentino), Ettore Ciancico (Toscana), Luca Ferraro (Veneto), Gianmario Cerutti (Piemonte, Consigliere delegato agli affari istituzionali), Armin Kobler (Alto Adige), Francesco Saverio Petrilli (Toscana, Segretario Nazionale) e Marco Vercesi (Lombardia).

L’assemblea è stata anche l’occasione per i soci di festeggiare  i dieci anni dell’Associazione con una grande festa e di stringersi in un ricordo affettuoso di Nino Pieropan, che della FIVI è stato uno dei padri fondatori nel luglio 2008 e vicepresidente per lungo tempo.

FIVI – Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla FIVI solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo FIVI coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”.
Attualmente sono poco più di 1100 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Quasi 80 sono i milioni di bottiglie commercializzate e il fatturato totale si avvicina a 0,7 miliardi di euro, per un valore in termini di export di 280 milioni di euro. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico, per il 10 % secondo i principi della lotta integrata e per il 39% secondo la viticoltura convenzionale.

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