Ciao Nino, signore del Soave

È scomparso oggi. La notizia è corsa tra telefono e social. Il mondo del vino è una grande famiglia. E come tale accusa la perdita di uno dei suoi grandi protagonisti Leonildo Pieropan. Lo avevamo incontrato qualche anno fa, ci aveva accolto in cantina con la sua elegante gentilezza. Ci aveva parlato di come aveva imparato a conoscere e amare quel territorio di Soave a cui ha legato  indissolubilmente il suo destino.Ci aveva raccontato di  quanto amasse quel lavoro che lo portava a camminare tra le viti a pergola veronese in un paesaggio dolce, puntellato di pievi e castelli. Di come avesse dovuto confrontarsi  con un  mondo statico, poco incline al cambiamento, saldamente attaccato a modi di produzione e di vinificazione individuati dalla consuetudine, ci aveva colpito la sua indole pacata, ma inarrestabile che  lo ha aiutato  a superare le barriere della diffidenza e ad apportare innovazioni in vigna e in cantina. Credeva molto in quel vitigno rigoglioso che dà un vino dal nome lieve e seducente, credeva nella sua longevità. Una strada importante che aveva individuato e percorso. Una strada che anche i suo figli Dario e Andrea stavano seguendo insieme a lui. E che continueranno a seguire pensando ai dolci insegnamenti di Leonildo. Da parte nostra un abbraccio a loro e alla moglie Teresita e questo ricordo delicato di Nino, del suo sorriso lieve che amplificava  la limpida determinazione di chi è rimasto sempre fedele alla propria idea di vino e di territorio. 

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