App.etite: tanto di cui parlare

“Una riunione nella quale discutere con chi è impegnato in iniziative nuove in Italia e all’estero e dove ascoltare chi ha già dato vita a progetti innovativi non solo nel mondo del food” aveva scritto Stefano Bonilli quando  aveva lanciato l’idea  di questo incontro in aprile. Lui, purtroppo non ha potuto seguire fino in fondo il suo progetto  che è andato avanti grazie alle energie che lui stesso aveva coinvolto e messo in movimento. Tutto questo ha portato ad App.etite, che si concluderà oggi a Bologna.

fotoMolti i temi sul piatto, ma in cucina è mancato qualcosa. Sicuramente l’equilibrio fra gli ingredienti. La sensazione, almeno alla fine della giornata di ieri, è stata  quella di uscire con lo stomaco vuoto. Molti gli interventi, forse troppi che hanno fagocitato lo spazio del dibattito troncato su temi e domande rimandate a un tempo indefinito. Invece è stato proprio da lì, da quel pubblico di “produttori di contenuti” che sono venuti gli spunti più interessanti, gli interrogativi necessari per cercare di capire lo stato di fatto dell’editoria e della comunicazione  enogastronomica: ragionare sui contenuti e sulla loro qualità – tema  troppo velocemente licenziato come appartenente al Mesozoico e che ha fatto pensare a molti di noi presenti “allora io sto coi dinosauri”– la ri-definizione del ruolo del giornalista e dell’editore figure che devono essere ripensate tenendo conto dei nuovi mezzi,  la delicatissima questione dell’etica professionale soprattutto di fronte a contenuti che scivolano nella pubblicità redazionale. In un momento in cui il tema food and wine raccoglie consensi e sempre più estimatori, e la possibilità di trovare spazi di pubblicazione è alla portata di tutti, si sente l’esigenza di fare chiarezza, di capire come orientarsi tra professionalità e appassionati. Interessante in questo senso e  per il ritmo, definito da lei stessa pop, la sezione gestita da Elisa Menduni che ha lanciato alcuni spunti di peso su cui riflettere: il riconoscimento e la riconoscibilità della professionalità sul web, l’apertura verso l’estero, ovvero la capacità di parlare al di fuori del cortile di casa e di produrre contenuti e idee che veicolino fuori dall’Italia il valore del cibo e del vino nostrani.

La giornata di oggi sarà dedicata al rapporto chef -tv e soprattutto alle conclusioni di questo numero zero di App.etite che verranno tratte da Marco Bolasco, Enzo Vizzari, Massimo Bergami e Massimo Russo.

App.programLOGHIalma

 

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